Lo show.
Oggi per l’ennesima volta ho dovuto sperimentare sulla mia pelle il più pietoso degli show: quello del dolore. Quello del mio dolore…
È uno di quei giorni, anzi di quei pomeriggi, in cui vorresti scomparire dalla faccia della terra, diventare terra stessa, verme forse.
Non c’è niente di più umiliante e al tempo stesso irritante dell’essere osservati mentre si è in uno dei momenti più intimi della propria vita, forse ancora più intimi del piacere. Non si può scappare, almeno nel mio caso…
Non ho un posto dove nascondermi agli occhi di chiunque. Tutto diventa pubblico, oppure hai la sensazione che anche quest’ultima e intensa cosa che ti appartiene ti venga rubata, proprio perché nessuno chiede il permesso di restarti accanto in quei momenti. Semplicemente lo fa. Io non so se per gli altri è così, ma per me il momento del dolore, e non sto parlando solo di quello fisico – che comunque quando si presenta è davvero insopportabile… – è un momento totalmente intimo, estremamente personale e inspiegabile.
Oggi ho provato a condividerlo con un caro amico, una persona molto cara che prova dolori diversi dei miei eppure così simili… Lui è la saggezza in persona anche se ha 10 anni meno di me ma molta più esperienza e delicatezza nel porsi con le persone, in particolare io parlo per me…
Con lui ci capiamo al volo, non esiste giudizio e soprattutto la mente e il cuore sono completamente disponibili a comprendere l’altro. Questo almeno quanto mi dice lui e io non posso da parte mia che confermarlo.
Gli ho parlato anche di quest’impressione anzi di quest’esperienza che ho vissuto anche oggi, cioè dell’essere osservata, spiata a fin di bene in ogni mio movimento, in ogni mia espressione. Mi ha capita. Non è da tutti!
Poiché devo in gran parte a te se in questo momento il dolore mi pesa meno, ti dedico un brano che mi mette molta allegria. E’ un inno alla vita. Nonostante tutto. Grazie piccolo!
Whisky Trail – Flavours live al Saschall di Firenze! Sempre Vicky!
sono felice che abbia trovato un amico, è un bene prezioso, le giornate di palta arrivano e passano, bisogna andare avanti comunque…… la musica che hai scelto è bellissima, un bacio
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ti capisco benissimo,sai non e facile condividere il dolore con tutti ,perchè ti schivano sei diversa e nn sei come loro ,e qualcosa di terribile per chi nn ti capisce ,sono felice che hai trovato una persona piu giovane ,ma quanto pare molto piu matura di certa gente,un forte abbraccio
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leggendo questa tua mi sono molto commosso e non nascondo senza alcuna vergogna che mi sono scese le lacrime. io ho avuto il mio papa’ privo di un arto fin da bambino e mi rendo conto dell’incapacità del mio padre a razionalizzarsi con i suoi coetanei, cosi mi raccontava mio padre. ma mia madre l’accettato
come una persona normalissima. xke il valore e nel cuore, e no negli arti.
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Roby, che Uomo sei! Sono fortunata ad averti come amico.
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ti capisco, ma penso anche che l’essere soli senza nessuno che ti “spia” a fin di bene nel dolore sia molto, molto peggio.
e penso ai volontari che si prendono cura di “esserci” come presenza negli ospedali, nei ricoveri, accanto al dolore, silenti ma presenti.
son felice che il giovane amico ti abbia fatto apprezzare con delicatezza il suo esserti vicino.
un abbraccio
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Amiche mie, sono una donna fortunata!
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Mi dispiace molto. E hai tutto il mio appoggio.
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Grazie e bentornata Arianna.
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Essì, essere capita……….. per fortuna capita! 🙂
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mia cara , i dolori che dobbiamo affrontare sono molti , è non tutti possono essere risolti , bisogna affrontarli , qualque esso sia , avvolte non tuti sono risolvibili .
Così che è necessario scartarli , metterli via , essi ti fanno solo male , così che è necessario , affrontarli è tempo perso ..
Il tuo , o il nostro tempo và curato nei minimi particolari ,per godere , di ciò che veramente è reale .
Vedi avvolte quando pensi che tutto stà crollando , arriva qualcuno e ti solleva .
Il tuo amico non è venuto a caso , lui ti ha illuminato , parlandoti di lui , delle sue sofferenze , così che anche tu hai avuto modo di riflettere , sui tuoi , ed insieme ,
vi siete capiti .
Capire , è comprendere , è qualcosa di prezzioso che ti rende immune , dalle minacce del percoso della nostra vita …
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non capita solo a te Vicky,e’ capitato anche a me e probabilmente anche a tante persone del tutto autonome….sapessi quante lacrime ho inghiottito per poi liberarle silenziosamente nel buio della notte,perche’ e’ vero,il dolore dell’anima e’ qualcosa di cosi’ intimo che non vorremmo mostrare a nessuno … nel tuo caso ,probabilmente le persone che ti circondano non hanno mai provato questa brutta sensazione
ciao,
greta 🙂
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“nessuno chiede il permesso di restarti accanto in quei momenti. Semplicemente lo fa”
Sei davvero unica Vicky, riesci a fotografare momenti di vita in un modo incredibilmente chiaro.
Per me è lo stesso, e ti capisco davvero molto bene. Il dolore può diventare un amico sincero e profondo, ma sempre dopo un percorso di accettazione silenzioso, intimo, estremamente soggettivo. Non esistono vie con cartelli, non ci sono scorciatoie, è solo una strada difficile. …e i tanti che, con tutta la bontà e la disponibilità d’animo, ti scrutano cercando il modo migliore di aiutarti, un po’ ti ostacolano in questo viaggio. …perchè non puoi far altro che considerarli, apprezzare la buona intenzione che sta dietro ogni loro gesto….
Hai il mio rispetto e la mia comprensione, cara Vicky. Credo che la sofferenza sia un percorso molto dignitoso e rispetto moltissimo chi lo affronta senza cercare scappatoie. Da sempre
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