Vincenza63's Blog

Conoscersi e parlarsi è un dono

Mani

Nonostante siano trascorsi quasi 26 anni non ho ancora fatto pace con le mie mani pressoché ferme.

Sempre Vicky!

25 luglio 2021 Posted by | Anima, Corpo, Esperienze, Sentimenti, vita indipendente | , , , , | 8 commenti

Che sia Benedetta!

Oggi da nonna

Amici miei,

questo è il momento della giornata che amo di più e che mi tocca il cuore.

Io completamente disfatta. In attesa di essere preparata, seduta sul lettone come una bambola.

Anzi come una matrioska che ne contiene un’altra al suo interno. Un corpo apparentemente inutile, il mio, che però può contenere una MERAVIGLIA.

Ed ecco tra le mie gambe, con attorno le mie braccia e appoggiata sul mio cuore la mia nipotina BENEDETTA!

Un diamante grezzo, una GIOIA PURA, di quelle che nessuno può rubare perchè non mi appartiene pur avendo in sè una parte di me.

Sono felice in questi attimi eterni. E ringrazio Dio e Maria per questo dono all’umanità, unico e irripetibile.

Col cuore pieno, sempre Vicky ❤ !

5 Maggio 2021 Posted by | Benedetta, Dio | , , , , , , | 53 commenti

Buon San Valentino!

Mi si scioglie la bocca – Diodato

Mi si scioglie la bocca
quando sto per dirti parole
Mi si scioglie la bocca
e ho paura si fermi anche il cuore
Mi si scioglie la bocca
mentre scivoli tra le braccia
Di qualcuno a cui sorridi a stento
Cuore mio non ti sento,
cuore mio non ti sento
Chiedilo al vento
Cosa gli ho detto di te
Cosa è venuto a cercare
il mio sguardo dentro di te
L’ho dato al vento
Il mio tormento per te
Perché ho temuto che il fuoco
potesse ridurmi in cenere, amore
Mi si scioglie la bocca
Proprio quando ti sono vicino
E vorrei raccontarti il dolore,
la prontezza rapace
Con cui uccide il tuo odore
A me piace sentirlo scavare
Fino in fondo al mio petto capace 
Di afferrare e fermarlo,
questo cuore che non mi dà pace
Chiedilo al vento
Cosa gli ho detto di te
Cosa è venuto a cercare
il mio sguardo dentro di te
L’ho dato al vento
Il mio tormento per te
Perché ho temuto quel fuoco
potesse ridurmi in cenere, ooh
Chiedilo al vento
Cosa gli ho detto di te
Cosa è venuto a cercare
il mio sguardo dentro di te
L’ho dato al vento
Il mio tormento per te
Perché ho sperato quel fuoco potesse
ridurmi in cenere 
E sono cenere, ooh
Che soffia il vento
Che soffia il vento
Che soffia il vento
Sulle tue labbra
Sugli occhi
Sulle tue gambe
Sul tuo corpo nudo
che ho immaginato, immaginato
Caldo per me

Dedicato a chi sa cosa è amare, lo cerca, lo custodisce ❤

Buon Amore a tutti! Sempre Vicky!

14 febbraio 2021 Posted by | amore, Esperienze, Musica, Sentimenti | , , , , , | 21 commenti

L’ombra della luce (F. Battiato). La percezione di uno stato di coscienza superiore a quello ordinario.

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Ciao Filippo, buon 2021 e ben ritrovato!
Lascio una mia riflessione e risonanza in un post che troverai tra poco sul mio blog e che avevo dentro me da un po’ e che voglio condividere anche con te. E altri amici che mi leggono e mi vogliono bene.

Ribloggo di vero cuore il tuo post che mi ha dato spunto.
A presto! Buona Epifania di Gesù!
Vicky

***

Ho ascoltato anni fa questo brano e ne sono rimasta ammaliata e toccata, lasciando da parte tutte le implicazioni religiose e filosofiche.

Ancora di più quando ho sentito la versione in arabo. Senza conoscere il significato letterale, ho sentito come un balbettio infantile trasportarmi in alto con il vento dello Spirito Santo.

Leggerezza, gioia, sorriso, pace: il Paradiso in pochi lunghissimi attimi.

E, infine, la sensazione e la certezza che Qualcuno non mi avrebbe più tolto quella gioia.

L’avevo sperimentata nel 1990, poi successivamente nel 1994 e ancora il giorno del funerale di Lorenzo, l’amore mio, accompagnato alla dimora terrena con canti, sorrisi, lacrime: una marcia nuziale.

Date importanti.

In quel periodo ho incontrato il movimento ecclesiale e spirituale del “Rinnovamento nello Spirito“. La preghiera, il canto, la lode, la gioia e la consolazione mi hanno accompagnato e segnato soprattutto il 2 novembre 1995, giorno in cui in seguito a una presunta ischemia midollare cervicale sono diventata tetraplegica. Non ho cioè più il controllo motorio del mio corpo, oltre ad altri importanti danni collaterali.

Ho cantato con un filo di voce tutto ciò che ricordavo o anche ciò che usciva in parole apparentemente insensate dalle mie labbra.

Delirio da febbre? Shock? So solo che ho sentito leggerezza e gioia anche in quel letto.

Immobile potevo andare ovunque.

Ignoro moltissimo di teologia, filosofia, meditazione.

Nonostante questo io so. So perchè in quel volo c’ero. Come il maestro Battiato.

Vi abbraccio, sempre Vicky!

***

Liberi di Essere

Il brano, giudicato dallo stesso F. Battiato come uno dei punti più alti di un lungo percorso meditativo personale, ci viene proposto in forma di preghiera. Le frasi, volutamente semplici e ispirate dal “Libro Tibetano dei morti”, invocano all’essere supremo e invitano l’ascoltatore al rispetto delle leggi del Mondo, ad utilizzare in pieno il proprio tempo e ad elevarsi spiritualmente verso una dimensione supreriore (la quarta dimensione): il risveglio.
La richiesta di essere difeso dalle forze avverse che si nascondono nel buio delle tenebre, nonché la citazione dell’espressione filosofica buddista-tibetana riguardante il cerchio della vita, rivelano l’intuizione dell’esistenza di una vita superiore che va ben oltre a quella terrena: “Perché la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l’ombra della luce.”
Buona visione/ascolto.

L’ombra della luce
Artista: Franco Battiato
Album: Come un cammello in una grondaia
Data di…

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6 gennaio 2021 Posted by | amore, Anima, Dio, Esperienze, Sapienza, Sentimenti, Vita nuova | , , , , , , , , , , , , , , , | 2 commenti

Luna Fortuna

Luna piena del mais nel cielo del 2 settembre, l'evento

In questa giornata fatta di sentimenti misti, a cavallo tra malinconia e tristezza, ascolto e assaporo questo brano fatto di colori, sapori, odori, immagini e suoni capaci di appagare ed affamare i sensi prima e sedurre e incantare l’anima poi.

Buon ascolto e profondo piacere, sempre Vicky.

LUNA FORTUNA

Notte calda come tante in mezzo al fiume che canta
Aria piena del barlume di un lume fioco in distanza
E di lucciole sfuggenti con cui la notte si ammanta

E si ammanta di fantasmi, o di un ricordo lontano
Mentre al buio della notte che mi trascina per mano
Cerco i segni delle piante che mi circondano piano

Piano, all’ombra della notte, mi sembri fatta di fumo
Sento appena il tuo calore ed il tuo strano profumo
Con l’odore del tuo corpo e in questo io mi consumo

Ma dal monte all’improvviso spunta la bianca luna
E ogni cosa in un istante schiarisce e non è più bruna
Questa luna esagerata ci procurerà fortuna

La fortuna di un amante è un fiore d’esile stelo
Una favola inquietante, fugace e fragile velo
Il respiro di un istante che scomparirà nel cielo

Cielo e luce all’infinito come se fosse di giorno
Mondo magico e fiorito che mi risplende d’intorno
Io ti sfoglio con le dita e indovino il tuo contorno

Il contorno del tuo corpo ora si è fatto reale
È qualcosa bianco e vero, bello da far quasi male
E si insinua in un pensiero che all’improvviso mi assale

Contro il cielo trasformato sorride un’altra luna
Ma io so qual è la vera, l’altra non è più nessuna
Questa nuova luna piena mi procurerà fortuna

1 novembre 2020 Posted by | amore, Anima, Esperienze, Musica, Sentimenti | , , , , , , , , | 21 commenti

Piedi/2020

Amici miei,
rileggo e rivivo stanotte vita ed emozioni di anni fa. Confermo tutto. Con sempre più gioia!

Sono lunghi i miei piedi. È una delle parti del mio corpo che mi è sempre piaciuta, anche quando ero più in carne, cioè circa 20-25 chili fa. In un test ho scoperto che chi ha i piedi come i miei sembra abbia origini egizie. Per me questi test sono un gioco col quale mi diverto qualche volta.I due alluci sono più lunghi del resto delle dita, dando al resto un aspetto affusolato quando non sono gonfi. Indosso scarpe o stivali a volte numero 40 o 41, secondo i modelli e secondo il fatto che senta toccare il piede contro la punta interna della calzatura. Sento… ecco lì, in agguato, i miei ricordi tradotti in sensazioni, in ipersensibilità, in qualsiasi cosa possa dirsi contatto… incredibilmente piacevole per ogni occasione.

Oggi ve li racconto.

L’erba. È l’emozione del colore verde, del frescoL’ultima che ho calpestato a piedi nudi è stata in montagna, in una valle bergamasca, l’alta Val Seriana, ero a Gromo in vacanza, agosto 1995. Con noi dei cari amici di allora. Mi è sempre piaciuto il contatto con la terra, con l’erba, perfino con i sassi gelidi del torrente che avevamo ai piedi della collina dove avevamo affittato un appartamento. Uno dei ricordi più belli: tolgo i sandali e prendo in braccio Emanuela che ha paura, voglio passare sull’altra riva del torrente e approfitto di un tratto in cui ci sono sassi lisci e grandi dove poter appoggiare i piedi. I miei piedi… Mi fermo, datemi un attimo… la corrente dei ricordi è talmente potente che mi sta portando via… Dicevo che piano piano siamo arrivate sull’altra sponda e mi sono accorta di essere a piedi nudi.  Non è un problema, i fili d’erba come dita sottili di mani nascoste accolgono le mie orme regalandomi freschezza e morbidezza.
Ho gli occhi chiusi ora… questo mi basta per essere presente in quel momento come accadesse in quest’istante. Sono sola, malinconia… sono felice di esserci.

Il mare. È il freddo abbraccio del blu. Tre fotogrammi, tre sensazioni diverse, tre vite distinte. Il primo: sono con mio padre in acqua, al mio paese d’origine, Margherita di Savoia in Puglia, è il luogo delle mie radici, della mia infanzia, dei parenti, i primi amori, il mio grande amore… Dicevo che sono con mio padre, insieme cerchiamo vongole e telline, lui mi insegna come scavare coi piedi nella sabbia… un divertimento e una spensieratezza unica, raccogliere i frutti di mare che emergono come figli partoriti dal fondo, agitare i piedi a mia volta per imparare. Mi sembra di ballare il twist! L’acqua diventa tutt’uno con i granelli finissimi e fanno solletico ai miei piedi. Piccoli vortici freddi che regalano tanto, tutto il possibile. Il secondo: sto imparando a nuotare, da sola, come quasi tutte le cose che da bambina come anche da adulta ho fatto. Sto sbattendo i piedi per stare a galla in uno stile tutto mio… I miei piedi… ricordo la loro mobilità, l’acqua che passa dappertutto, la felicità dell’obiettivo raggiunto anche grazie a loro… amici miei!
Il terzo: è il più recente, il più sconvolgente. Sono a Rimini insieme a un caro amico, lui magari non immagina nemmeno quanto lo sia… Dopo 18 anni torno dal mio fratello mare, uno degli abbracci più belli ed emozionanti della mia vita. Il mare lo saprà? Lo penetro, mi avvolge, mi copre e mi possiede. Il mio è un ritorno per sempre, lo sappiamo io e lui. Con le sue onde mi fa festa e io rispondo con le mie risate… non ho paura, non più.

I baci. Sono la calda invasione del rossoSentire il calore di una bocca sui miei piedi per la prima volta è una cosa estremamente eccitante, non immaginavo così tanto. Ho sempre riso quando sentivo della passione di qualcuno per questo tipo di attenzione, di coccola. Mi devo ricredere… questa sensazione nuova di calore, di umido, di… penetrazione e accoglienza… Bellissimo.
Sento di far parte di un tutt’uno con il corpo dell’altro, di aver scoperto una parte del mio corpo che non conoscevo, che non avevo mai conosciuto in tutta la vita da questo punto di vista, come fonte di appagamento, di intimità, di gioia!
Non so perché ma un senso di perbenismo, un certo tabù in un primo momento mi impedisce di godere appieno… è come spogliarsi di un ultimo velo, come buttare giù un muro inutile, prendere possesso totalmente del proprio corpo e attraverso di esso del piacere altrui.

Se considerassi i miei piedi solo come mezzo di mobilità sarei davvero tagliata fuori da un mondo che neppure credevo potesse esistere. Invece…il mio corpo, i miei piedi lasciano orme più importanti di prima... lasciano orme dentro, lasciano tracce sulla pelle di un altro che gli dedica attenzione e cura con baci e carezze, regalano a me sensazioni nuove e inaspettate. 

Amo i miei piedi. Ancora. Sto bene con loro.

Un abbraccio! Sempre Vicky!

4 settembre 2020 Posted by | Anima, Corpo, Esperienze, Mondo, Sentimenti, Viaggi, Vita nuova | , , , , , , , , | 10 commenti

Depressione secondo Giaquinto e Ultimo

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Amici miei,

so di cosa si parla purtroppo…

Vi invito ad avere pazienza e guardare questo video perchè c’è molto da imparare.

Buona serata! Sempre Vicky!

 

 

Un brano che mi regala emozioni. Bravo Ultimo! ❤ ❤ ❤

 

UltimoSogni Appesi (Live in Studio) Testo e musica di Ultimo

Provo a dimenticare, scelte che fanno male,
Abbraccio le mie certezze, provo a darmi da fare,
ma ancora non riesco a capire se il mondo un giorno io potrò amarlo,
se resto chiuso a dormire,
quando dovrei incontrarlo.
Quello che cerco di dire,
da quando scappavo da tutto,
quando ridevano in gruppo
tornavo e scrivevo distrutto;
è che ho gridato tanto
in classe non ero presente…
sognavo di vivere in alto,
dimostrare che ero un vincente,
e quando ho incontrato me stesso
mentre correvo di notte,
gli ho urlato di odiarlo contro
e lui ha diviso le rotte.

Ma guarda che strana la sorte
oggi che mi sento bene,
io lo rincontro per strada
gli chiedo di ridere insieme

Dimmi che cosa resta
se vivi senza memoria
perdo la voce,
cerco la pace,
e lascio che la vita viva per me.

Dimmi che cosa senti
se scopri di avere paura
brucio consigli,
alzo il volume,
l’ansia nasconde i sorrisi che ho.

Dimmi che cosa vedi
quando pensi al domani
Quali domande?
Quante risposte? “Forse domani” ripeti “forse”.

E vivo coi sogni appesi
girano le pareti,
vivo coi sogni appesi.

Quando ascoltavo la gente parlare
mentre dava lezioni,
non ho saputo imparare
ed ora disegno le delusioni.
È facile avere ambizioni,
un po meno concretizzarle…
ero un bambino diverso,
odiavo chi amava
e aspettavo l’inverno.

Sempre collocato nel gruppo dei perdenti,
in questo percorso
a chi c’ho intorno un sorriso e mille incidenti,
ma mando avanti la ruota ,
lascio che giri da sè,
riesci a capirmi
solo se hai sempre voluto
qualcosa che non c’è.

E adesso tirando le somme
non sto vivendo come volevo,
ma posso essere fiero
di portare avanti quello che credo.
Da quando ero bambino, solo un obiettivo:
dalla parte degli ultimi, per sentirmi primo.

Dimmi che cose resta
se vivi senza memoria
perdo la voce,
cerco la pace,
e lascio che la vita viva per me.
Dimmi che cosa senti
se scopri di avere paura
brucio consigli,
alzo il volume,
l’ansia nasconde i sorrisi che ho.

Dimmi che cosa vedi
quando ripensi al domani
Quali domande? Quante risposte?
“Forse domani” ripeti “forse”.
E vivo coi sogni appesi girano le pareti,
vivo coi sogni appesi.

 

11 luglio 2020 Posted by | Anima, Corpo, Esperienze, Mondo, Musica, Persone, Sentimenti, Vita nuova | , , , , , , , , , , , , , , , , | 11 commenti

Io li conosco i domani che non arrivano mai …

Amici miei,
un piccolo grande regalo che faccio. A me e a tutti voi.
Buona domenica!
Sempre Vicky!

🌹non c'è rosa senza spine 🌹nonno🚸GiuMa

Io li conosco i domani che non arrivano mai
conosco la stanza stretta
e la luce che manca da cercare dentro
Io li conosco i giorni che passano uguali
fatti di sonno e dolore e sonno
per dimenticare il dolore
Conosco la paura di quei domani lontani
che sembra il binocolo non basti
Ma questi giorni sono anche quelli per ricordare:
le cose belle fatte
le fortune vissute
i sorrisi scambiati che valgono baci e abbracci
Questi sono i giorni per ricordare
per correggere e giocare
Si, giocare a immaginare domani
Perché il domani, quello col sole vero, arriverà di nuovo
e dovremo immaginarlo migliore!
Per costruirlo
Perché domani non dovremo solo ricostruire
ma costruire e costruendo sognare
Perché rinascere vuole dire anche costruire
insieme, e non uno per uno ma anche uno per l’altra/o
Adesso però stiamo a casa pensando a domani
E costruire è bellissimo
è il gioco…

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29 marzo 2020 Posted by | Anima, Esperienze, Persone, Sentimenti | , , , , , | 25 commenti

Mi manchi.

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Amici miei,

vi saluto con un po’ di malinconia e un brano MAGNIFICO, che potete dedicare a chi amate.

Ho tanto da raccontare, ma in questo periodo mi mancano le parole e allora… musica bella!

Ciao a tutti, sempre Vicky!

NON SMETTO DI ASPETTARTIFabio Concato

Mi manchi
non Te lo dico mai
e i viaggi sono tanti
ma so che tornerai
però mi manchi
mi manca
quanto ridi fino alle lacrime
peccato non Ti vedi.

Mi senti
lo senti quanto manchi
le labbra calde e i fianchi
e molto altro ancora
che qui non posso dire
ma questa notte
mi manchi da morire.

Mi manca
quella Tua leggerezza
per affrontare il mondo
e anche la mia tristezza
Mi manchi
mi mancano i tuoi occhi
che sanno accarezzarmi
e illuminare i miei.

Mi manchi
non puoi sapere quanto
sarà che non esisti
e allora io Ti invento
Ti immagino e Ti canto
e così
mi pare che ci sei
e se non posso amare così tanto e farmi amare
io a cosa servirei.

Mi senti
non so come cercarti
non si a chi domandare
non smetto di aspettarti
perché mi manchi

 

 

18 gennaio 2020 Posted by | amore, Anima, Musica, Persone, Sentimenti | , , , , , , , , , , , | 21 commenti

Un giorno perfetto

 

18 ottobre 2019: cronaca di una giornata perfetta.

07.00  Mi sveglio al suono della recita del Santo Rosario. Sto bene. Sto ancora meglio al pensiero del sogno nel quale sto fluttuando. Ricordo ancora la morbidezza e il tepore del coniglio che sto tenendo in braccio. Io sono in piedi su un tavolo in una scena che adesso non ricordo più.

07.30  Ora sono del tutto sveglia e mi ricordo che è il 18 ottobre: non vedo mio padre da trentasette anni. Magnifico! Invece di essere triste per la sua assenza sono felice di essermi ricordata di lui e di sentire quanto mi stia ancora accompagnando ogni giorno la mia vita. Papà, ho voglia di scriverti da tanto.

08.30 Uno dei momenti più preziosi della giornata: la Santa Messa. È il cibo vero di cui non posso e non voglio fare a meno. È il mio Amico che bussa alla porta. Gli apro e Lui mi dona Parole e santa compagnia. Com’è il suo viso? Non saprei dire. Lo riconosco dal battito del suo cuore. E dal sussulto del mio.

09.30 Qualche istante di relax. Ora mani che non mi appartengono mi lavano, mi profumano con crema alla fresia – uno dei miei fiori preferiti -, una limatina alle unghie di mani e piedi e poi… Scelgo cosa indossare oggi. Armadio spalancato e via! Se non ricordassi che ho una disabilità motoria potrei pensare di trovarmi avvolta dalle coccole di una Spa e quindi da braccia che mi vestono come una principessa! Amo i sogni che rivestono di nuvole il cielo nudo.

11.00 A quest’ora di solito prendo una medicina che fa rilassare i muscoli (miorilassante), in modo da non avere spasmi dolorosi durante la giornata. Grazie a Dio le hanno inventate queste gocce!

11.15 Il pensiero di mio padre mi rimanda a un altro ad esso strettamente collegato: il mio mancato matrimonio. cito questo collegamento solo per il piacere di ricordarmi di Lorenzo in questa giornata particolare. Finalmente l’ombra del mio sollevatore mi ricorda che sarebbe ora di alzarmi e mettermi in carrozzina per iniziare finalmente la mia giornata seduta. A qualcuno fa impressione il mio sollevatore, invece per me e per chi deve spostarmi è un alleato prezioso e quasi invisibile. Quasi, ripeto!

14.30 È venerdì, dopo pranzo mi preparo per uscire. Un’ora dedicata al volontariato presso una casa di riposo di Rozzano. Il pomeriggio alle 15 30 arrivo lì e mi fermo un po’ di tempo a parlare con delle signore anziane ospiti della casa di riposo. Vi devo confidare che mi sento un pochino a casa in quel luogo da quando nel cuore sento nascere una gioia come se andassi a trovare la mia mamma scomparsa ormai da quattro anni e mezzo. Sento una profonda consolazione, e questo non è poco!

16.30 Oggi mi sento proprio come una bambina allegra e svolazzante. Chi mi guarda non lo sa, probabilmente vede solo un sorriso che sfreccia sulle ruote, senza poterne condividere la sorgente. Per oggi va bene così! Mi aspettano altre mete in questa giornata speciale, in cui mi sento assolutamente in compagnia di anime belle. Mi dirigo  così verso il tram numero 15 per andare a fare la spesa. “Che ci sarà di speciale e di allegro?”,  magari vi chiederete. Vi rispondo con una domanda: quante persone tetraplegiche che usano una carrozzina elettronica vedete salire su un tram per andare a fare la spesa da sole? Questo è il motivo della mia leggerezza.

17.30 Dopo aver ultimato la spesa e predisposta la consegna a domicilio, devo ingranare la quarta con la mia “Ferrari” perché ho un appuntamento molto importante con uno dei gruppi che suonano genere metal e che ho scoperto non più di una decina d’anni fa: Metallica!
Infatti oggi dalle 18 presso la multisala dove vado abitualmente proiettano un evento musicale che celebra i vent’anni del loro concerto insieme all’orchestra filarmonica di San Francisco nel 1999.

19.00 Non potevo certo farmi scappare quest’occasione, S&M2 di Metallica 2019! Che meraviglia! Mi sembra di essere un’adolescente emozionata al suo primo concerto! È come ripercorrere un viaggio che avevo già fatto, ma farlo con consapevolezza e conoscenza almeno parziale di ciò che sto vivendo.
Sono venuta qui da sola, insieme a me nella sala un po’ di gente, un po’ meno di quella che mi aspettavo ma poco importa. A me sembra di essere lì, ad applaudire nella mia mente tante e tante volte, con il piccolo rimpianto di non potermi alzare e stendere le mani e le braccia verso il cielo per gridare la mia gioia.

23.00 Piano piano sto tornando verso casa, gustando ancora l’ultimo evento della giornata e poi… ecco arrivare il brano che mi accompagna sino a letto, quello che condivido qui sotto con tutti voi, amici miei. E, naturalmente, con tutti i miei amori.

È stata una giornata perfetta. Un abbraccio, sempre Vicky!

 

 

11 novembre 2019 Posted by | Anima, Cinema, Cose, Dialogo, Dio, Esperienze, Mondo, Musica, Persone, Sentimenti, Viaggi, vita indipendente | , , , , , , , , , , , , , , , , | 22 commenti

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