“Imagine” compie 50 anni

Oggi il brano-manifesto “Imagine” compie 50 anni. GRAZIE JOHN!
Dedicato a chi, come me, non ha perso il proprio sogno e la speranza di realizzarlo.
Mi manchi! Sempre Vicky.
Primo maggio?
L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro.
ANCHE OGGI.
OGNI GIORNO.
Buona domenica, sempre Vicky!
Una dedica che significa DIGNITA‘.
EURO2020 UEFA
Quindi a Roma ripartono gli Europei di calcio col primo incontro Italia-Turchia.
Non seguo molto il calcio. Una ragione in più per continuare: LA PRESENZA DELLA TURCHIA.
Un paese in cui i DIRITTI UMANI sono apertamente violati perde il diritto di partecipare agli eventi sportivi e artistici europei ed internazionali (non solo la Turchia ovviamente).
Europa non è solo un magnifico inno. Voi che ne pensate?
Buona serata. Sempre Vicky!
Buon 8 marzo!

Amici miei,
piano piano mi sto riprendendo e con questa foto vi mando i miei saluti e i miei auguri!
Una dedica a tutte le amiche! Un abbraccio di cuore, sempre Vicky ❤
L’aborto e la memoria
Amici miei,
dal blog di Costanza Miriano mi permetto di ribloggare il suo post su “L’aborto e la memoria” il cui contenuto condivido dal profondo del cuore.
Vi chiedo di leggerlo e se volete commentare per avere una bella opportunità di dialogo.
Un abbraccio di cuore ❤ Grazie
Sempre Vicky!
di Costanza Miriano
42 milioni e 400mila bambini in UN ANNO sono stati uccisi con un bisturi nel grembo della loro mamma, e non sappiamo quanti ne sono stati espulsi con i veleni delle pillole. Succede nel 2020. Uno dei primi atti ufficiali di Biden, osannato all’unisono da tutta la stampa mondiale e da tutti ma proprio tutti quelli che contano, è stato finanziare le cliniche abortiste con fondi pubblici. Insomma, nel sentire comune l’aborto è indubitabilmente considerato una conquista, istericamente difeso senza condizioni, addirittura fino alla nascita del bambino.
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Futuro e idee

Amici miei,
Questo amore vivente è la mia nipotina Benedetta 💝 che dorme pacificamente.
Lei così pura e innocente non conosce la violenza e la morte che si nascondono dietro un’apparente forma di democrazia.
Ne sto vedendo un doloroso storico esempio nel film “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo con splendida colonna sonora di Ennio Morricone e voce di Joan Baez.
Un capolavoro sotto tutti i punti di vista che, a Dio piacendo, spero di rivedere e commentare con mia nipote. Una storia vera di ingiustizia, deportazione e persecuzione degli stranieri, anche italiani, accusati di reati legati alla colpa, vera o presunta, di essere anarchici o comunisti.
Avremo prima o poi una scuola in cui si insegna la conoscenza e la difesa dei diritti umani universali?
Stasera osservando la mia nipotina ho un po’ di magone.
Un abbraccio a tutti. Sempre Vicky.
L’altro
fonte Google
Amici miei,
ringrazio il blog quasi40anni per aver linkato il post qui di seguito:
https://klaudiomi.wordpress.com/2019/09/04/missione-vietnam/
Voi che provate? Che ne pensate?
Con animo turbato ascolto bella musica vera. Sempre Vicky.
Morire a 14 anni
Gli attivisti sociali paraguaiani protestano davanti al Ministero della Salute per chiedere la fine della violenza contro le donne e una migliore assistenza sanitaria per loro, mentre il mondo celebra la “Giornata internazionale della donna” ad Asuncion, Paraguay, 8 marzo 2017. Lo striscione: “Il 48% delle donne violentate ha meno di 30 anni “.
© 2018 Reuters
Amici, a questo link potete trovare l’articolo originale in inglese Tratto dal sito Web dell’organizzazione internazionale umanitaria Human Rights Watch (HRW) che descrive la situazione in Paraguay riguardo la violenza di genere, in particolar modo quella sulle bambine e sulle adolescenti.
In particolare tratta l’aspetto legale riguardo la possibilità di scegliere di abortire nei casi di violenza sessuale.
È una questione morale e sociale, però visto che il panorama e la mentalità non cambiano ci vuole una legge che tuteli queste bambine. E ci vuole anche presto!
Non voglio più leggere questi titoli e vedere certe foto!
14 anni, incinta per uno stupro, morta di parto
In Paraguay la severa legge sull’aborto mette in pericolo le adolescenti
Di Margaret Wurth, ricercatrice, Children’s Rights Division
26 marzo 2018
La settimana scorsa, una ragazza di 14 anni in Paraguay è morta durante il parto. È rimasta incinta dopo essere stata violentata da un uomo di 37 anni, ed è morta mentre i medici eseguivano un taglio cesareo d’emergenza, cercando disperatamente di salvare lei e il suo bambino, dopo aver trascorso diverse settimane in ospedale per le complicazioni dovute alla gravidanza. “Il suo corpo non era pronto per una gravidanza”, ha dichiarato il direttore dell’ospedale. Il bambino è sopravvissuto.
L’aborto è illegale in quasi tutte le circostanze in Paraguay. L’unica eccezione è quando una gravidanza presenta complicazioni potenzialmente letali. Questa minima eccezione non è sufficiente per proteggere la vita, la salute e la dignità delle ragazze e delle donne nel paese.
L’aborto è illegale in Paraguay per le gravidanze risultanti da stupro o incesto. È illegale quando la gravidanza rappresenta un rischio per la salute serio, ma non pericoloso per la vita, e quando un feto non ha speranza di sopravvivere al di fuori dell’utero.
Non sappiamo se la quattordicenne che è morta la settimana scorsa avesse voluto abortire. La decisione di interrompere una gravidanza è profondamente personale. Avrebbe potuto scegliere di continuare la gravidanza anche se l’aborto legale fosse stata un’opzione. Ma per lo meno lei e la sua famiglia, il suo capo religioso o persona fidata, e il suo medico avrebbero dovuto avere la possibilità di discutere – e prendere in considerazione – il rischio di continuare la gravidanza e l’opzione per porvi fine.
Nel 2015, una bambina di 10 anni in Paraguay è rimasta incinta dopo essere stata violentata dal suo patrigno. Sua madre ha chiesto il permesso perchè la bambina potesse abortire, ma le autorità hanno respinto la sua richiesta. Ha partorito all’età di 11 anni – una undicenne sopravvissuta a uno stupro di 11 anni, costretta alla maternità contro i suoi desideri. Questo avrebbe potuto essere evitato se il paese avesse permesso un aborto sicuro e legale.
Esperti internazionali hanno affermato che il blocco dell’accesso all’aborto per i sopravvissuti allo stupro può essere una tortura. Commentando la situazione in Paraguay, il Comitato contro la tortura ha affermato che il divieto di aborto significa che ai sopravvissuti “viene costantemente ricordata la violenza commessa contro di loro, questo causa gravi stress traumatici e comporta il rischio di problemi psicologici di lunga durata“.
Ogni giorno in Paraguay quattro ragazze subiscono violenze sessuali, e due ragazze sotto i 15 anni partoriscono, secondo i dati del Ministero della Salute. Non so se la ragazza di 14 anni avrebbe scelto di non continuare la gravidanza che le era stata imposta se avesse avuto la possibilità di porvi fine in sicurezza e legalmente. Ma non le è mai stata concessa questa scelta. E ci sono centinaia di ragazze come lei, derubate di informazioni e potere sulle loro vite e sui loro corpi. Queste sono le conseguenze brutali e inevitabili della legge sull’aborto del Paraguay.
Il Paraguay dovrebbe abrogare tutte le leggi che rendono l’aborto un crimine. Ma perfino piccole eccezioni salverebbero alcune vite – permettendo ai medici, con il consenso informato dei loro pazienti, di porre fine a una gravidanza quando è necessario proteggere la vita o la salute di una donna o di una ragazza, quando una gravidanza risulta da uno stupro o incesto, o quando il feto non sopravviverà. Le autorità del Paraguay dovrebbero agire ora prima che altre ragazze adolescenti subiscano le conseguenze delle restrizioni sull’aborto del paese.
(L’articolo è stato da me tradotto, con tutti i limiti e le inesattezze che vi chiedo, eventualmente, di segnalarmi. HRW non è responsabile di errori contenuti nella traduzione realizzata con permesso.)
Grazie per la vostra attenzione, sempre Vicky.
Ipocrisia cristiana
Pubblico sul mio blog con estremo rispetto ed empatia il post di Indianalakota sullo sterminio degli indiani nativi d’America. Mi sembra il minimo da fare in questo momento dopo averlo letto…
Chi dice che nella guerra non esistono vincitori e vinti è gran bugiardo!
La tua testimonianza è una preziosa prova di questo tipo. I vinti sono stati milioni di nativi innocenti, la cui colpa era solo quella di esistere e “occupare” territorio.
Ci siamo lasciati incantare dalle bugie americane e non solo, di quelle che servono per “esportare democrazia” ancora oggi.
Non abbiamo più scuse per coprire i nostri occhi le nostre orecchie e soprattutto le nostre coscienze.
Sono cristiana, come sai, Lakota e mi sento di porre nelle tue mani una richiesta di perdono per la mia ignoranza rispetto a quanto hai raccontato e testimoniato.
Hai ragione quando dici che bisognerebbe ricordare questo olocausto, perché credo che in molte teste ancora oggi esso venga negato.
Ti abbraccio e con te abbraccio idealmente e spiritualmente questi popoli martoriati.
Davanti a queste cose non esistono “se” e non esistono “ma”. È giusto solo chiedere giustizia, ammesso che sia ancora possibile e la restituzione della giusta dignità ai superstiti.
Non ho più parole che possano tradurre il mio profondo disagio di fronte a questa sofferenza che ha colpito generazioni indifese.
phehinothatemiyeyelo - Vento nei Capelli
Questo non ve lo fanno studiare a scuola,a meno che non siate miei studenti, e non lo faranno mai!
Quindi, ogni tanto, è bene ricordare quello che i cristiani, gli stessi che tanto si riempiono la bocca con “accoglienza, fratellanza, amore” e ipocrisie varie, hanno fatto nei secoli a chi non era come loro, cioè ai non cristiani.
Parlo della civiltà che mi sta più a cuore di tutte insieme alla mia, quella che divide il mio cuore insieme a quella Celtica: i Nativi Americani.
Chi mi conosce ha già avuto modo di sapere e di leggerlo: i Nativi Americani sono il Popolo che ha subìto il più terribile genocidio della storia umana: dal nefasto 1492 alla fine del 1800 oltre il 97% della poplazione Nativa Americana è stata sterminata.
ESTINTA!
Pueblo Santo Domingo, Wintu, Yaqui e troppi altri non esisteranno mai più.
Al loro posto ci sono i discendenti…
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