Buon compleanno, Benedetta!
Amici miei,
siate lieti con me e grati a Dio per il dono della sua preziosa vita!
Felice di esserci! Sempre nonna Vicky!
Buon compleanno amore mio!
Sei tu
piccolo grande amore
trentatre anni e nove mesi circa insieme
oltre a chissà quanti millenni altrove
prima di questa vita
e ancora dopo
frutto della fertilità
discesa dalle stelle così
come il creatore e il creato
che nell’amore totale si fondono
senza problemi
di priorità o importanza
oggi ci basta poco
per essere felici
pranzo condiviso
la nostra piccola grande famiglia
e il riposo del pomeriggio
sui divani invecchiati
parlare con serenità
di papà della nonna della vita
di passato presente e futuro
la semplicità è il nostro Dio
lo riconosciamo in lei
del riso e un dolce ci bastano
perché tutto acquisti valore
moneta celeste senza peso
eppure inestimabile
come te
incastonata da sempre
in cuore e viscere
in un abbraccio
ti amo da sempre e per sempre
piccola mia
sorridente come quando Cipì
giocavi con i pentolini
oggi ne hai ricevuti di nuovi
per continuare a gioire
nella tua cucina magica
che ogni giorno mi insegna
ad apprezzare
ciò che condividiamo
a casa da sola leggo nel silenzio
custodisco tutto nel mio cuore
ogni singola pennellata di immagine
visito qualche pagina Web
qualche post
e soprattutto
gusto una pesca la mia preferita
alla quale è legata
la mia infanzia
insieme alla tua
le piccole cose insegnano
Continua a volare! La tua mamma sempre Vicky!
21 maggio 2016
Oggi sono stata bene. Mentre ero in giro per Milano in viale Papiniano dopo non so quanti anni, ho rivissuto tante emozioni legate a mia figlia Emanuela, alle passeggiate sui Navigli non ancora “rifatti”, a quanta gioia mi dava tenerla appoggiata sul mio cuore sorretta da un marsupio, le mie mani occupate da sacchetti vari.
Tutti gli anni passati a Milano3 mi sono apparsi come un’enorme periodo tra due parentesi della mia vita.
Sempre con Emanuela.
Ti amo, mia preziosa Cipì, oggi più di allora. Sei cresciuta. Resti però ugualmente e per sempre appoggiata sul mio cuore, il tuo cuore.
Nel giorno del tuo anniversario di matrimonio non so regalarti altro che il mio amore di mamma, di donna, di sposa felice.
Guarda la foto che mi ritrae. La ragione di quel sorriso sei tu!
Auguri a Emanuela e a Emilio, la coppia più vera che io conosca.
Dal cuore, mentre dormi io scrivo e immagino Emilio e te, “attori” in questo brano meraviglioso.
Siate lieti! Sempre Vicky!
Proud Vicky
(Google)
In questi giorni scorrono davanti ai miei occhi alcuni fotogrammi della mia vita con te, amore dell’amore mio volato via…
Li metto in ordine cronologico solo per comodità senza che perdano la forza dell’emozione che danno, tutta da regalare a chi è passato, sta attraversando e navigherà nella tua vita e nella mia, con la forza e l’istinto della pennellata del pittore che vuole fermare qualcosa per sempre su una tela, quasi senza bisogno di grammatica. Come viene viene…
Primo fotogramma:
Eccoti, arrivi disperata per la dalla fame. Testa nera, ti distingui tra tante urla senza capelli. Uccellini dal becco spalancato. Sto aspettando, il seno scoperto, il tuo altare. Mi faccio verme per te…
Secondo fotogramma:
Ho ereditato da mio padre la passione di cibare i passerotti. Note di vita e di musica nella grigia Milano della mia infanzia. Quel balcone è il mio parco naturalistico e diventa il tuo quando a tua volta vorresti portare il pane che la nonna ti ha appena dato fra le mani fino alle piccole bocche che mi ricordano tanto la tua… infatti la tua è più grande e non resiste al richiamo. È già piena prima di arrivare alla meta… io mangio te di baci!
Terzo fotogramma:
Vengo a prenderti a scuola, quella elementare. È una di quelle poche volte in cui non ti vedo sorridere. La ricordo come la prima spina che ho sentito. Ho provato la voglia di uccidere chi ti stava facendo soffrire. Non ho alcuna paura a dirlo. Un piccolo idiota ti ha fatto piangere dicendo che puzzi e il branco di imbecilli intorno ha riso di te. Mi dimentico di avere di fronte un bambino. Il giorno dopo lo fermo, ricorderà quello che ho detto per un pezzo, ne sono sicura. Io… sto meglio, tu anche, credo.
Quarto fotogramma:
Io e papà sembriamo due bambini, nascosti in corridoio… Cerchiamo di ascoltare qualche tua parola, mentre dai il tuo esame di maturità. Mi sa che siamo due dei pochi genitori presenti, forse gli altri pensano che i figli siano troppo grandi per avere quel momento da condividere. Ma non importa, nonostante il tuo divieto ti ho visto felice di trovarci là in quel momento, anche solo per qualche minuto, giusto il tempo di arrivare a casa ed essere finalmente libera! Noi con te, piccola.
Quinto fotogramma:
Sono immobile, stesa sul mio letto che ho condiviso con papà fino a circa un mese prima… prima di quel momento. Ti ho vista seduta fisicamente sola, in corridoio, senza respiro… ho maledetto il mio corpo fermo, incapace di darti qualsiasi consolazione e calore. Ho sentito tutta la tua rabbia di tutto il mio assurdo senso di colpa per essere ancora viva, contro ogni pronostico… Ricordo solo di averti chiamato per nome. Mi sentivo sola come te. Ho aspettato… Ti ho accarezzato da lontano. Forte, più forte che potevo con le mie braccia invisibili, piccola… mi senti ancora?
Sesto fotogramma:
Cara Dottoressa Frontino, quanto sono fiera di te! Proud Vicky ricorda con tanta tenerezza il giorno in cui le hai chiesto di aiutarti a correggere e curare la tua tesi di laurea… a me, una che si è fatta da sola in anni di esperienza più che sui libri, pur amandoli tantissimo. Soprattutto di notte, come col più appassionato degli amanti. Ho vissuto il tuo momento, sono stata all’ombra della maestosa quercia. Felice come un piccolo fiorellino al culmine della fioritura. La tua.
Settimo fotogramma:
Come ti muovi leggera! Ti prepari a uno dei giorni più importanti della tua vita. Uscirai fisicamente per sempre da questo appartamento per entrare nella tua nuova vita a due. Ricordo due cose più di altre, due pennellate più decise: due bellissimi sorrisi, uno per Giulia, l’altro per Emilio. Io sto in disparte, ma non sono sola… c’è un menestrello che conosciamo in festa con noi!
Ottavo fotogramma:
L’appartamento in cui vivi lo amo come se fosse il mio. È merito tuo e di Emilio. Rispetto a me siete molto più rilassati quando siete in casa, io non mi ricordo più il giorno in cui lo sono stata nella mia. Saranno le difficoltà del mio corpo, del suo stare nello spazio… io mi sento bene quando sono in giro eppure nel vostro nido, cari “passerotti”, sto bene.
La tua grazia innata mi contagia…
Ultimo fotogramma (per ora…):
Se questo riprodursi sulla tela è l’intreccio delle nostre vite, lascio un ringraziamento particolare all’Artista e alla sua Musa per tanta Bellezza depositata goccia su goccia, colore su colore, fremito su fremito dentro la cornice che ancora dobbiamo trovare. Se mai ne esiste una. L’ultima scena la lascio a un brano che papà ama tanto, in caso non lo sapessi. L’ho ascoltato di recente e mi ha dato un momento di felicità che voglio regalare anche a te!
Sempre Vicky!
20 novembre 2013
– Una famiglia –
Ciao a tutti!
Due momentacci sono passati oggi, non li auguro a nessuno ma… c’ero e non ero sola, nè dentro nè fuori…
Un GRAZIE speciale a mia figlia Emanuela, che era con me, l’altro più allargato agli amici e conoscenti, che mi incoraggiano e danno energie nuove!
Quello che ho dentro tu, che mi ami e mi leggi, lo sai.
Scorre una lacrima dolce… per chi ha l’Amore nel cuore e per chi è il cuore dell’Amore.
Sempre Vicky!
Figlia
(Google)
La maternità nasce prima nel cuore. Poi attraversa il sogno. Da ultimo incarna le visioni e le utopie.
Benvenuta Emanuela. Ventinove volte.
Sempre mamma, sempre Vicky!
Uno dei tuoi brani preferiti…