Non ci vediamo da parecchi anni anche se, come puoi vedere da dove un gioioso giorno ci rivedremo, ti sento vicino ascoltando la tua musica, che poi è diventata la nostra e anche di un’altra persona che tu ormai conosci bene.
mi sto preparando alla festa della Domenica delle Palme con il cuore che prova sentimenti diversi e contrastanti.
Da una parte sento gioia e trepidazione per la festa che si sta preparando in queste ore, con l’ingresso di Gesù in Gerusalemme.
Noi tutti possiamo aprirgli la porta del cuore. Ognuno di noi può essere Gerusalemme qui e ora.
L’altro stato d’animo che sento è il senso di vuoto perché al mio fianco trentotto anni fa c’era Lorenzo, il mio amore, che nella domenica delle Palme è diventato mio maritoPERSEMPRE.
Io… Ci provo giornodopogiorno a vivere in modo degno e grato anche se fisicamente non siamo uniti.
L’Amore sopravvive ad ogni tempesta e io entro con la mia piccola palma nella settimana Santa in attesa di vivere questa preziosa e sempre nuova Pasqua.
Ascolto un brano sempre bellissimo nonostante gli anni.
Ciao Filippo, buon 2021 e ben ritrovato! Lascio una mia riflessione e risonanza in un post che troverai tra poco sul mio blog e che avevo dentro me da un po’ e che voglio condividere anche con te. E altri amici che mi leggono e mi vogliono bene.
Ribloggo di vero cuore il tuo post che mi ha dato spunto. A presto! Buona Epifania di Gesù! Vicky
***
Ho ascoltato anni fa questo brano e ne sono rimasta ammaliata e toccata, lasciando da parte tutte le implicazioni religiose e filosofiche.
Ancora di più quando ho sentito la versione in arabo. Senza conoscere il significato letterale, ho sentito come un balbettio infantile trasportarmi in alto con il vento dello SpiritoSanto.
Leggerezza, gioia, sorriso, pace: il Paradiso in pochi lunghissimi attimi.
E, infine, la sensazione e la certezza che Qualcuno non mi avrebbe più tolto quella gioia.
L’avevo sperimentata nel 1990, poi successivamente nel 1994 e ancora il giorno del funerale di Lorenzo, l’amore mio, accompagnato alla dimora terrena con canti, sorrisi, lacrime: una marcianuziale.
Dateimportanti.
In quel periodo ho incontrato il movimento ecclesiale e spirituale del “Rinnovamento nelloSpirito“. La preghiera, il canto, la lode, la gioia e la consolazione mi hanno accompagnato e segnato soprattutto il 2 novembre 1995, giorno in cui in seguito a una presunta ischemia midollare cervicale sono diventata tetraplegica. Non ho cioè più il controllo motorio del mio corpo, oltre ad altri importanti danni collaterali.
Hocantato con un filo di voce tutto ciò che ricordavo o anche ciò che usciva in parole apparentemente insensate dalle mie labbra.
Delirio da febbre? Shock? So solo che ho sentito leggerezza e gioia anche in quel letto.
Immobile potevo andare ovunque.
Ignoro moltissimo di teologia, filosofia, meditazione.
Nonostante questo ioso. So perchè in quel volo c’ero. Come il maestro Battiato.
Il brano, giudicato dallo stesso F. Battiato come uno dei punti più alti di un lungo percorso meditativo personale, ci viene proposto in forma di preghiera. Le frasi, volutamente semplici e ispirate dal “Libro Tibetano dei morti”, invocano all’essere supremo e invitano l’ascoltatore al rispetto delle leggi del Mondo, ad utilizzare in pieno il proprio tempo e ad elevarsi spiritualmente verso una dimensione supreriore (la quarta dimensione): il risveglio. La richiesta di essere difeso dalle forze avverse che si nascondono nel buio delle tenebre, nonché la citazione dell’espressione filosofica buddista-tibetana riguardante il cerchio della vita, rivelano l’intuizione dell’esistenza di una vita superiore che va ben oltre a quella terrena: “Perché la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l’ombra della luce.” Buona visione/ascolto.
L’ombra della luce Artista: Franco Battiato Album: Come un cammello in una grondaia Data di…
Dedicato al mio amore. Una lettera del 5 novembre 1990. Trenta anni fa gli scrivevo questa lettera:
Caro Lorenzo,
voglio scriverti questa lunga (perché so già lo sarà) lettera per dirti che… Non so neanche io da che parte cominciare. Devo fare un po’ di ordine nelle mie idee. Potrebbe cominciare così:
IO TI AMO!
Non so se bastano queste tre semplici parole per descrivere quello che provo per te. Sì, è vero che ti amo, ma non è tutto qui.
Ti ricordi? Tutto è cominciato quasi nove anni fa, tra di noi. Uno sguardo lungo, intenso, ed era fatta! Ci siamo innamorati. Non avevo mai pensato fino ad allora che potesse succedere. Avevo avuto altre esperienze, ma l’amore completo che provo per te non l’ho mai provato per nessun altro.
Non mi sbagliavo…
Ho sempre pensato che fossi tu tra noi due ad essere più di amore e di affetto e, realmente, c’è stato un lungo periodo in cui ero tutta presa da te e del mondo circostante non me ne fregava niente. Quanto è durato? Non potrei dirlo con esattezza, ma penso che questo sia dipeso molto dal fatto che tu avevi un problema. C’è stato il momento in cui poi non hai più avuto “bisogno” di me, almeno in quell’aspetto. Così mi si sono aperti gli occhi sulla realtà.
Cosa avevo? Cosa sentivo? In ogni momento tu hai sempre avuto la famiglia vicina, chi più, chi meno. Sai che la mia famiglia, invece, si è allontanata da me e io da lei, quando mi sono innamorato di te.
Di questo non voglio darti colpa. Doveva andare così. Sai che mi sono trovato in una situazione in cui ho dovuto scegliere. Ho scelto te. Non mi sbagliavo. È stata la cosa giusta, se poi insieme siamo riusciti a vincere quella schifosa battaglia. Finita la bufera, come dicevo prima, ho riaperto gli occhi e mi sono ritrovata quasi sola. Questo non significa che tu non contassi niente per me. È assurdo da parte tua anche solo pensarlo.
Però mi sono accorta che, al di fuori di te, non avevo nessuno.
Tutti abbiamo bisogno di qualcuno, anche se abbiamo la persona amata! Ricordi quante volte mi hai detto, tempo fa, che con te potevo parlare di tutto? Ti ho parlato del mio passato con sincerità, come non ho mai parlato con nessuno, neanche le mie più care amiche.
Ma si può veramente parlare di tutto con il tuo compagno, con tuo marito?
Sarebbe troppo bello, ma siamo così direttamente coinvolti nel rapporto da non poter dare un parere spassionato nelle varie vicende. Quante litigate abbiamo fatto! Devo averti fatto disperare un casino!
Eppure il tuo amore per me è diventato sempre più esclusivo, profondo, totale. Le varie peripezie che abbiamo attraversato ci hanno resi ancora solidi nel nostro amore. Eppure…
Perché non riesco ad amarti come tu vuoi?
Ci amiamo, su questo non ho dubbi, però non mi basti solo tu. So che questo ti fa soffrire, ma non potresti accettarmi così come sono? E io, non potrei accettarti così come sei invece di provocarti continuamente, sperando di cambiarti almeno un pochino? Sembra proprio di no, e su questo argomento entriamo sempre in “collisione”. Questo è un altro passo dobbiamo affrontare. Dobbiamo però tenere presente che il fatto di accettare una persona per come è non significa condividere quello che pensa e quello che fa, ma rispettando rispettare le sue idee.
È una cosa molto difficile, lo so, quella che ti chiedo e mi chiedo, ma abbiamo superato ostacoli ben più grossi di questi. Dai, proviamoci!
TI AMO!
Ti amo perché sei stato tu e sei sempre molto dolce e tenero con me. Ti amo perché riesci a farti coccolare e, al tempo stesso, a coccolarmi e farmi sentire protetta (chi se lo sarebbe mai aspettato con te?).
Ti amo perché mi capisci, il più delle volte, e discuti volentieri con me (sai che la discussione è il mio pane!).
Ti amo perché non sei capace di rancore e mi hai sempre perdonato i miei errori (è così?).
Infine ti amo perché sei il mio amico e mi ami anche tu.
Mi ami quando mi guardi, quando mi parli, quando mi tocchi, quando facciamo l’amore, quando ti arrabbi con me, quando sei triste per me, quando sei geloso, tutte le volte che hai pianto con me o per colpa mia, dei miei perché, mi ami perché cerchi di alleviare i miei problemi e cerchi di non crearne altri (anche se non sempre ci riesci!)… E tanti altri perché.
Io so solo una cosa (mi luccicano gli occhi): che nessuno mi ha mai amata come tu hai amato e tuttora ami ancora me. Come spero di corrispondere il tuo amore!
Ecco perché non devi avere paura.
Ecco perché non devi essere geloso.
Ecco perché ti amo.
5 maggio 1990 ciao, Vicky
(Una lettera scritta su un foglio di quaderno, bagnata qua e là di lacrime)
a quest’ora ti avevo già rivisto dopo averti conosciuto poche ore prima.
Trentanove anni fa il primo sguardo, il primo ascolto della tua voce, la tua pelle sulla mia con una stretta di mano rituale per le presentazioni da parte di Franca.
Quindici anni che non vedo fisicamente il tuo viso.
MIMANCHI.
Anche se dopo di te ho avuto altri uomini. Anche se ho amato ancora.
“Cosa ti ha fatto innamorare di me?”, ti chiedevo ogni tanto. “La tua gioiadivivere“, mi rispondevi.
Sai, Lorenzo, non ho quasi mai smesso di averla quella gioia che tu amavi e ami ancora.
Nel giorno di san Lorenzo, un pensiero speciale al mio Amore e una dedica a tutti voi che mi leggete ed apprezzate la musica bella che ascolto anche stasera.
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