Vax day Italia
Dobbiamo dare un nome alla giornata, possibilmente che resti in mente. Come per gli slogan pubblicitari.
Ieri domenica 27/12/2020 in Italia “un giorno che entrerà nei libri di storia”. Qualcuno vede “la luce in fondo al tunnel”.
Tutto è show, Vax-show.
Gente che si fa riprendere dalle tv, premier e politici in primo piano su giornali e social. NO COMMENT.
Una riflessione: ho perso persone care a me vicine, a causa dell’AIDS. Si muore ancora!
Cari ricercatori, care case farmaceutiche dove eravate, dove siete quando seppelliscono corpi in bare sigillate perchè infettive e potenzialmente pericolose?
ABBIAMO DIRITTO ALLE RISPOSTE CHE LENISCANO IL NOSTRO DOLORE!
Con indignazione e sete di giustizia, sempre Vicky!
Dedicato.
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Qui ti ho visto per la prima volta in questa vita
Amore mio,
a quest’ora ti avevo già rivisto dopo averti conosciuto poche ore prima.
Trentanove anni fa il primo sguardo, il primo ascolto della tua voce, la tua pelle sulla mia con una stretta di mano rituale per le presentazioni da parte di Franca.
Quindici anni che non vedo fisicamente il tuo viso.
MI MANCHI.
Anche se dopo di te ho avuto altri uomini. Anche se ho amato ancora.
“Cosa ti ha fatto innamorare di me?”, ti chiedevo ogni tanto. “La tua gioia di vivere“, mi rispondevi.
Sai, Lorenzo, non ho quasi mai smesso di averla quella gioia che tu amavi e ami ancora.
Il nostro è stato un arrivederci.
IO CREDO.
Ti dedico la nostra canzone. Sempre la tua Vicky.
Futuro e idee

Amici miei,
Questo amore vivente è la mia nipotina Benedetta 💝 che dorme pacificamente.
Lei così pura e innocente non conosce la violenza e la morte che si nascondono dietro un’apparente forma di democrazia.
Ne sto vedendo un doloroso storico esempio nel film “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo con splendida colonna sonora di Ennio Morricone e voce di Joan Baez.
Un capolavoro sotto tutti i punti di vista che, a Dio piacendo, spero di rivedere e commentare con mia nipote. Una storia vera di ingiustizia, deportazione e persecuzione degli stranieri, anche italiani, accusati di reati legati alla colpa, vera o presunta, di essere anarchici o comunisti.
Avremo prima o poi una scuola in cui si insegna la conoscenza e la difesa dei diritti umani universali?
Stasera osservando la mia nipotina ho un po’ di magone.
Un abbraccio a tutti. Sempre Vicky.
Cecità – Blindness
– dal web
Su Rai5 sto rivedendo “Blindness” tratto dal bellissimo e straziante “Cecità” di Josè Saramago, premio Nobel per la letteratura.
Impressionante e crudo quadro di una società colpità da cecità inspiegabile.
Libro bellissimo. Film assolutamente all’altezza grazie a Julianne Moore e Mark Ruffalo.
E se dovesse davvero accadere?
Buona visione! (con un bel pelo sullo stomaco)
Un abbraccio, sempre Vicky!
Depressione secondo Giaquinto e Ultimo
Amici miei,
so di cosa si parla purtroppo…
Vi invito ad avere pazienza e guardare questo video perchè c’è molto da imparare.
Buona serata! Sempre Vicky!
Un brano che mi regala emozioni. Bravo Ultimo! ❤ ❤ ❤
Ultimo – Sogni Appesi (Live in Studio) Testo e musica di Ultimo
Provo a dimenticare, scelte che fanno male,
Abbraccio le mie certezze, provo a darmi da fare,
ma ancora non riesco a capire se il mondo un giorno io potrò amarlo,
se resto chiuso a dormire,
quando dovrei incontrarlo.
Quello che cerco di dire,
da quando scappavo da tutto,
quando ridevano in gruppo
tornavo e scrivevo distrutto;
è che ho gridato tanto
in classe non ero presente…
sognavo di vivere in alto,
dimostrare che ero un vincente,
e quando ho incontrato me stesso
mentre correvo di notte,
gli ho urlato di odiarlo contro
e lui ha diviso le rotte.
Ma guarda che strana la sorte
oggi che mi sento bene,
io lo rincontro per strada
gli chiedo di ridere insieme
Dimmi che cosa resta
se vivi senza memoria
perdo la voce,
cerco la pace,
e lascio che la vita viva per me.
Dimmi che cosa senti
se scopri di avere paura
brucio consigli,
alzo il volume,
l’ansia nasconde i sorrisi che ho.
Dimmi che cosa vedi
quando pensi al domani
Quali domande?
Quante risposte? “Forse domani” ripeti “forse”.
E vivo coi sogni appesi
girano le pareti,
vivo coi sogni appesi.
Quando ascoltavo la gente parlare
mentre dava lezioni,
non ho saputo imparare
ed ora disegno le delusioni.
È facile avere ambizioni,
un po meno concretizzarle…
ero un bambino diverso,
odiavo chi amava
e aspettavo l’inverno.
Sempre collocato nel gruppo dei perdenti,
in questo percorso
a chi c’ho intorno un sorriso e mille incidenti,
ma mando avanti la ruota ,
lascio che giri da sè,
riesci a capirmi
solo se hai sempre voluto
qualcosa che non c’è.
E adesso tirando le somme
non sto vivendo come volevo,
ma posso essere fiero
di portare avanti quello che credo.
Da quando ero bambino, solo un obiettivo:
dalla parte degli ultimi, per sentirmi primo.
Dimmi che cose resta
se vivi senza memoria
perdo la voce,
cerco la pace,
e lascio che la vita viva per me.
Dimmi che cosa senti
se scopri di avere paura
brucio consigli,
alzo il volume,
l’ansia nasconde i sorrisi che ho.
Dimmi che cosa vedi
quando ripensi al domani
Quali domande? Quante risposte?
“Forse domani” ripeti “forse”.
E vivo coi sogni appesi girano le pareti,
vivo coi sogni appesi.
Fragilità
Amici miei,
non voglio aggiungere altro.
Dina, ti abbraccio in Spirito e Verità.
Sempre Vicky! ❤
La mia corazza inizia ad avere ammaccature profonde.
Sì.
Proprio davanti al torace.
Sono fragile. Ogni giorno mi sento sempre più vulnerabile.
Il tempo mi fa affezionare ai miei pazienti. È inevitabile.
Ma lavorare accanto a chi soffre, a chi fatìca a prender fiato, a chi è demoralizzato per non aver accanto i propri famigliari, sta sfogliando e scolora lentamente, come fa l’autunno con le foglie, gli strati della mia armatura.
E così, assisto al messaggio vocale, che un mio paziente, m’invita a riascoltare, con la sua nipotina.
“ Nonnino, quando torni a casa? Mi mancano tanto i tuoi abbracci . Qui, a casa, mamma e papà non mi sanno abbracciare come sai fare tu!”.
Io ci provo. Non voglio piangere.
Ma poi Aldo si commuove. Il suo vicino di letto, pure.
Ed io, mi sciolgo.
Devo cambiare la flebo, ma si appanna tutta la visiera.
Respiro a fatica. Sudo.
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Mi sento così
Amici miei,
mi sento sospesa come la foglia che vedete e non credo proprio di essere la sola.
Per condividere questo stato d’animo ho pensato di dedicarmi e dedicarvi questa meraviglia ermetica piena di umanità.
Soldati – Giuseppe Ungaretti
Bosco di Courton luglio 1918
Si sta come 3
d’autunno
sugli alberi
le foglie
Un brano struggente… Un abbraccio a tutti, sempre Vicky!
Selezione naturale?
Renato Guttuso 1965 – Mano del Crocifisso
Amici miei,
quello che segue è il commento che ho lasciato a questo post gli untori pubblicato sul blog di Elisa Falciori, che di solito apprezzo per le sue poesie.
Dal testo e dai commenti emerge come l’impressione di un destino segnato per alcuni (Cristo compreso?) voluto e/o quale conseguenza di una selezione naturale che, anche ai nostri tempi, salva solo i più forti. L’ho sentito dire e l’ho letto anche a proposito del coronavirus…
Vi lascio al testo da me appena letto. Spero ancora che la mia sensibilità si sia sbagliata e chiedo a voi lumi.
“Gli untori – di Elisa falciori
Passano, toccano, vivono
ridono, innocenti e pericolosi.
Ti salutano, sputacchiano
ti abbracciano e ti donano
nuovo Dna e antiche paure
o l’occasione per rinascere
ad abitudini consolidate
alla tua noia.
Ma allora parlami fratello
mutami fratello e rinnovami.
Anche se a volte
non potrò raccontarlo
forse sarò più forte
forse sarò più umano
forse solo più cattivo
oppure diventerò roccia
perché così dura il mondo
perché così resiste la specie
così è da sempre l’evoluzione.
I forti restano, gli altri muoiono.
E gli untori?
Ah, quelli sono immortali.”
Il mio commento:
“Non apprezzo la tesi della selezione naturale. I deboli vanno difesi. E non abbandonati e lasciati morire.
Che umanità è questa?
Anche il Cristo di Guttuso è morto.
La storia racconta che non si è trattato di selezione naturale.
Il chiodo conficcato neppure.
Questo è quanto.
Spero ancora di aver capito male, Elisa.”
Un po’ disorientata. Ascolto musica bella. Dedicata. Sempre Vicky!
Ciao, Naima
5 febbraio 2020 ore 2.10
Il tuo ultimo respiro, l’ultima fatica, amica mia
Sto mangiando proprio ora tre noci
Quante volte le hai condivise con me
mentre si parlava di tutto e di niente
Sorrido ora come quando ci hanno presentate
la tua risata fragorosa e brillante
Non mi hai mai fatta sentire piccola
Tu sensuale e mai volgare
I capelli celati dietro un leggero velo
Lo stesso posto tra Allah e Dio
squarciato dalla tua Bellezza e Gioia
note a noi due durante i nostri incontri
Un’orata offerta in un pranzo
ha significato molto
Cibo per i corpi e le anime
Acqua per dissetare
il deserto della voglia di conoscenza
Ti sei fatta cibo del mostro
apparentemente sconfitta
Ti riconosco
ora in queste righe e in molti sali
Mi manchi
Di te il tappeto della preghiera
che un giorno in silenzio ci ha rese uno
Ti voglio bene! Sempre Vicky!
Senza confini
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Landa desolata
Prateria immensa
Mente ottusa
Anima aperta
Cuore gelido
Pelle calda
Tutto un alito
Solo vento
Buio suadente
Luce assordante
Dolore nostro
Gioia comune
Toccami
Un pensiero a chi amo. Un bacio a chi mi manca. Un abbraccio a tutti.
Sempre Vicky!