Mi invento di nuovo
E così per la quarta volta ti ho buttato fuori dalla mia vita, via da me, dai miei sogni, così come dalla mia realtà di tutti i giorni.
Vedi, anche pensando al passato non dico “noi”. A un certo punto della nostra storia mi sono ritrovata a parlare da sola, ad andare in giro da sola, a conoscere persone nuove sempre da sola.
Non te ne sei neppure accorto, pure quando te l’ho sbattuto in faccia con tutta la mia forza che usciva dai polmoni. Ho parlato molto in questi mesi, sì, ho parlato molto con me stessa.
Nessuno cambia. Lo sapevo già e mi sono illusa, credendo alle tue parole, alla tua allegria di un tempo… sarà stata vera? E io lo sono stata? La tua continua diffidenza ha provato a mettere radici, anche dentro di me. Ha trovato terreno ostile, non fertile…
La tua morale e la mia non possono coesistere. La tua cultura, me l’hai negata. Nella tua vita non sono mai entrata , la mia parte è stato un campo di battaglia in ogni senso.
Ora depongo le armi, voglio sprofondare in uno stato di pace e quiete. Come l’autunno. Che però non è assolutamente grigio e piatto ma è vivace di colori maturi.
Voglio inventarmi di nuovo, l’ennesima volta, la mia vita.
Prima di tutto col ritorno alla cultura tradita, al cibo per la mente che non è inferiore a quello per il corpo. È finito il mio Ramadan.
E intanto stasera ascolto questa poesia in musica. Me la dedico. Sempre Vicky!