Vicky
Eccomi! Oggi dopo mesi mi sono presa cura di me.
Spesso basta poco. Un taglio di capelli, un colore nuovo.
Guardarsi e piacersi.
Sono io, sempre Vicky!
Spirito e corpo

Un ligustro, compagno di viaggio per anni, anche se fermo con radici

Curo il mio corpo come posso

E scalo le mie vette…
Io sono così, volo con lo spirito e insieme mi godo come posso la mia corporeità.
Un testo sublime. Lo vivo come posso. Sempre Vicky ❤
Riva
Riva
Come il bordo
di un foglio azzurro
generato dal cielo
prima che fosse pensato
resto
seduta in riva
osservo i flutti
mai uguali
eterna eco
sono io
profilo di donna
seduta
linea sinuosa su cerchi
voglio
immergermi in te
io finalmente uomo
tu docilmente donna
bagnami
anch’io acqua e sale
scioglimi
e rendimi leggera
tuo elemento
da sempre
libera
voglio urlare
il silenzio del mio dolore
i sussurri del mio piacere
abbandonami
sulla riva
finchè torni mare
Il mio elemento. Sempre Vicky.
Bocca
Bocca. Oggi ti ho guardata e ti ho chiesto di raccontarmi Vicky. Senza parole pronunciate in una lingua conosciuta. Parlami come solo tu puoi fare. Soffiami dentro idee, emozioni, immagini, dolori… tutto. Vieni ad abitarmi. Io sono spalancata. Ho fame. Ho sete.
Bacio. Lo ami. L’hai scoperto e desiderato profondamente da pochi anni. Nessuno negato. Sempre generosa perchè amore è leccarsi, mangiarsi, toccarsi così. Non ne esiste neppure uno proibito. Li vuoi tutti. Li regali tutti.
Poesie a Roma. Hai respirato Prevert senza conoscere il francese. Lui è entrato attraverso un’anima che trasferiva emozioni, carezze, voce, conoscenza totale e vera. Un’amicizia vera e aperta traduceva in contemporanea sulle onde del cuore. Hai pronunciato parole incomprensibili e ne hai amato l’alito che le ha generate. Dette da Vicky assumono il suo viso, il suo odore, il suo suono. Scultura invisibile.
Habibi. Un soffio più che un suono. Dolce e arioso. Sembra il balbettio di un bambino. Lontano. Straniero. Eppure così vicino alla bocca di Vicky. Ti ho scritto come ti sento. Non parli la mia lingua eppure… mi arriva la tua aria. Vorresti tutte quelle del mondo per non perdere nulla, neanche un po’ di quell’ossigeno.
Sai generare urlo o sospiro. Puoi massaggiare e anche graffiare. Assaggi, mangi, ti lasci fare. Cosa saprai donare ora?
Sempre Vicky!
Mi piace
Anche il piacere ha una sua evoluzione, differente da persona a persona, da situazione a situazione, in modalità e tempi che assecondano l’interiorità, la natura, la personalità. Oserei dire che ogni essere umano è il piacere che da e il piacere che riceve.
Di questo è fatta la comunicazione. Un regalo che esce da me, si separa dal mio corpo per raggiungere il tuo. Un dono che ti raggiunge ovunque ti trovi, qualunque cosa tu stia facendo… oltrepassa la barriera materiale utilizzando qualche volta corpi aerei chiamati parole, altre invece corpi luminosi chiamati anime, altre ancora corpi invisibili… menti.
Mi piace dare piacere. Ogni mezzo è lecito. Ogni momento è giusto. Soprattutto non c’è altra persona che possa darlo al mio posto, come vorrei io, con tutti i limiti, con tutti i miei tabù, col mio bagaglio che sto abbandonando lungo la strada, come fosse una valigia che si apre all’improvviso e dal quale fuoriescono i miei vestiti che una volta coprivano senza svelare alcuna femminilità. Non conosco percorso differente. Ci ho provato, quante volte… ho perfino negato di averne bisogno. Cerco il piacere soprattutto nelle tre forme che ho citato. Apprezzo quello fisico, quello spirituale, quello psichico, che provengono dal Sè e si dirigono verso il Tu.
Sono Vicky che sta crescendo.
Mi piace la parola. Quella donata, scambiata, persa, dimenticata, sussurrata, gridata… taciuta. Uccisa. Corpo aereo, fatto di leggerezza apparente, di suoni, di sospiri, di gesti anche per chi non li può udire. I simboli mi eccitano. Le metafore mi incantano. Le lingue mi accarezzano, mi attirano come amanti. Le parole diventano mani che esplorano, sfiorano, stringono con il desiderio di trasformarti in quello che misteriosamente contengono e condividono. Quando sento gioia estrema e dolore profondo il piacere arriva dalla parola che non riesco a pronunciare.
Mi piace l’anima. È la parola che prende forma oltre la materia. Il suo fascino è la sorpresa della novità ogni volta, taglio interiore che mi rivela a me stessa, che si apre agli altri. Le parole che si scambiano tra anime sono come onde che si trasmettono nell’aria, invisibili se non a chi le manda e a chi le riceve, celebrano una danza impalpabile che arriva ovunque senza dover sfondare porte e abbattere muri. Come la cera si adegua alla forma che trova in chi l’accoglie lasciandosi fondere, dando origine a cose nuove. È la ri-creazione.
Sono Vicky che sta salendo.
Mi piace la mente. In senso ampio comprende la psiche e l’essenza più o meno manifesta del Sè consapevole. La condivisione e l’affinità probabilmente abitano qui e io le cerco così come una mendicante cerca il cibo. Ho fame e sete, molta. Le parole della mente sono come la manna che viene dal cielo, sono il cibo che gli ebrei non potevano conservare, che non avevano bisogno di conservare perché qualcuno provvedeva a dargliene ogni giorno. Ho combattuto per anni la battaglia tra mente e spirito per arrivare a un nuovo punto di partenza. Considerando entrambi dono dall’alto il dualismo scompare, nulla in realtà ci appartiene, sperimentiamo la libertà vera, si cedono le armi… si fa pace perché l’una alimenta l’altro e viceversa. È il piacere più estremo. Le parole della mente sanno parlare anche allo spirito quando smettono di volersi addomesticare a vicenda e si accorgono di essere in sintesi unione per il bene…
Sono Vicky che ti sta parlando. Sono Vicky che ti sta ascoltando. Siamo onde. Mi guardo allo specchio… ti somiglio, mi piaccio.
Sempre Vicky!
Pelle
Mare rosa solcato da mani.
Ogni onda e ogni increspatura sono segni e tracce dei brividi,
solchi lasciati dall’aratro.
Alba e tramonto lo stesso colore su di me.
Ogni piccolo forellino ponte tra tocco ed emozione.
Tu mi sfiori.
Io ci sono. Tutta.
Seta della creazione che corre su alture
e su tratti pianeggianti.
Ogni volta un viaggio, sempre nuovo e sconosciuto
su quest’organo tutto da suonare.
Lascia che ti faccia dono di questa armonia,
con le sue impennate improvvise, le sue accelerazioni e le sue soste.
Vibrami addosso quando sei in cima.
Parlami piano ora.
Sto ascoltando il silenzio della tua.
Sempre Vicky.
Pagina
(Google)
Per chi non la conoscesse o non l’avesse letta, questa è la motivazione della mia pagina Facebook “Io, l’altra”
“Conosciamoci, dialoghiamo… le parole contano. Si semina amicizia, amore, stima.
‘Io, l’altra’ ha un doppio significato. Il primo è la diversità in senso fisico, sociale, culturale che io vedo come differenza e ricchezza. Il secondo, ‘altro’ dal primo è che io sono l’altra rispetto alle donne ufficiali e ‘istituzionali’. Qualcuno mi ha detto che dovrei nascondermi e vergognarmi. Perchè? Non si accetta che il proprio uomo/donna pensi a un’altra, figuriamoci se per giunta è ritenuta inferiore!
Io, onestamente, sorrido. E mi sorprende l’ipocrisia.
Chiunque è il benvenuto e mio compagno di viaggio.”
La rileggo oggi dopo un anno e dieci mesi. Confermo. Quanto è accaduto… eppure apparentemente nulla è cambiato!
La persona o le persone che leggendola si erano scandalizzate non occupano più alcun posto nella mia vita. Un pensiero in particolare va a chi mi ha soffocato di gelosia da una parte e poi a chi, senza tanti fronzoli, si è piacevolmente occupato del mio benessere sessuale restando praticamente nel più totale o quasi anonimato. Al primo ho detto addio poco tempo fa, il secondo l’ho rivisto…
La storia della mia pagina corre quasi parallela a quella di questo blog e della mia vita. Tanti eventi affollano la mia mente ma il principale è questo: io mi sento AMORE. Senza condizioni, senza distinzioni, senza ombre. Regalato. Per alcuni sprecato.
Non la penso così. Neanche oggi, tuttora single eppure non triste e sola.
Mi sto riaffacciando sul mondo. Era lì che aspettava anche me.
Sempre Vicky!
Il sesso negato
Dopo aver visto queste scene sento due onde diverse: una mi schiaccia e mi sommerge, l’altra mi porta su e mi fa affiorare violentemente. Ho bisogno di scrivere e non fermarmi. Non posso. Eccola, la sento arrivare…la tenerezza mi scioglie, la sensualità mi coinvolge, non posso restare indifferente… è una scena erotica, dolce, passionale, eccitante. Si interrompe bruscamente, con l’irrompere di un’estranea a quel momento, una che getta fango e sporca tutta la carica di Bellezza scandalosamente nuda. Ora la rabbia mi scoppia dentro, non voglio tenerla, io persone come questa stronza ipocrita le picchierei con il solo mio sguardo di disprezzo estremo.
La mia natura non violenta prevale e… piango.
La tentazione di entrare nel corpo, nel cuore, nella vita della DONNA del film è troppo forte… e io poi so com’è e ho voglia di raccontarlo senza tabu.
Sono una persona fortunata. Ho un corpo quasi completamente fermo, ma dall’aspetto normale, per molti uomini attraente. Anche per alcune donne, ad essere sincera fino in fondo. Chi mi conosce sa che non posso usare le dita delle mani, però sa anche che posso accarezzare molto dolcemente. Come la donna-femmina del film. Avete visto il suo sguardo quando, finalmente nuda, è accarezzata ed eccitata? E’ lo sguardo di una ragazza che vuole godere, in modo totale, senza aspettare, senza pietismi. Desidera baci, carezze, tutto.
Quando quell’uomo così intelligente da vederla donna la farà venire, sarò con lui ad assaporare la gioia che tutto il sesso desiderato e donato può dare.
In molti, in modo simile alla suddetta stronza che irrompe nella stanza, non riconoscono alle persone bis-abili il diritto ad avere una vita sessuale, ancorchè una sentimentale.
Qual è la sorprendente Bellezza di questa sequenza e della vita in generale, anche della mia?
Cari bigotti e ipocriti, che storcerete le labbra e distoglierete lo sguardo dalla nudità offensiva perchè non canonicamente bella dell’attrice chiamata puttanella, ho una cosa da dirvi dal profondo del cuore, anzi due. Non osate più toccare i nostri corpi come se non sentissimo stimoli – le donne continuano ad avere un clitoride, gli uomini il proprio pene – e siate rispettosi quando ci lavate, ci asciugate e ci toccate per qualsiasi motivo… il nostro corpo è vivo! Infine… l’insegnamento che questa piccola grande donna dà è una cosa quasi terribile, soprattutto agli occhi di chi vuole legare e incatenare, o peggio, impasticcare: il piacere lei lo conquista, non ne chiede il permesso a nessuno.
Quanto è sfacciatamente sexy!
Sempre dolce e appassionata, sempre Vicky!