Fragilità
Amici miei,
non voglio aggiungere altro.
Dina, ti abbraccio in Spirito e Verità.
Sempre Vicky! ❤
La mia corazza inizia ad avere ammaccature profonde.
Sì.
Proprio davanti al torace.
Sono fragile. Ogni giorno mi sento sempre più vulnerabile.
Il tempo mi fa affezionare ai miei pazienti. È inevitabile.
Ma lavorare accanto a chi soffre, a chi fatìca a prender fiato, a chi è demoralizzato per non aver accanto i propri famigliari, sta sfogliando e scolora lentamente, come fa l’autunno con le foglie, gli strati della mia armatura.
E così, assisto al messaggio vocale, che un mio paziente, m’invita a riascoltare, con la sua nipotina.
“ Nonnino, quando torni a casa? Mi mancano tanto i tuoi abbracci . Qui, a casa, mamma e papà non mi sanno abbracciare come sai fare tu!”.
Io ci provo. Non voglio piangere.
Ma poi Aldo si commuove. Il suo vicino di letto, pure.
Ed io, mi sciolgo.
Devo cambiare la flebo, ma si appanna tutta la visiera.
Respiro a fatica. Sudo.
View original post 396 altre parole