Vax day Italia
Dobbiamo dare un nome alla giornata, possibilmente che resti in mente. Come per gli slogan pubblicitari.
Ieri domenica 27/12/2020 in Italia “un giorno che entrerà nei libri di storia”. Qualcuno vede “la luce in fondo al tunnel”.
Tutto è show, Vax-show.
Gente che si fa riprendere dalle tv, premier e politici in primo piano su giornali e social. NO COMMENT.
Una riflessione: ho perso persone care a me vicine, a causa dell’AIDS. Si muore ancora!
Cari ricercatori, care case farmaceutiche dove eravate, dove siete quando seppelliscono corpi in bare sigillate perchè infettive e potenzialmente pericolose?
ABBIAMO DIRITTO ALLE RISPOSTE CHE LENISCANO IL NOSTRO DOLORE!
Con indignazione e sete di giustizia, sempre Vicky!
Dedicato.
Lo show.
Oggi per l’ennesima volta ho dovuto sperimentare sulla mia pelle il più pietoso degli show: quello del dolore. Quello del mio dolore…
È uno di quei giorni, anzi di quei pomeriggi, in cui vorresti scomparire dalla faccia della terra, diventare terra stessa, verme forse.
Non c’è niente di più umiliante e al tempo stesso irritante dell’essere osservati mentre si è in uno dei momenti più intimi della propria vita, forse ancora più intimi del piacere. Non si può scappare, almeno nel mio caso…
Non ho un posto dove nascondermi agli occhi di chiunque. Tutto diventa pubblico, oppure hai la sensazione che anche quest’ultima e intensa cosa che ti appartiene ti venga rubata, proprio perché nessuno chiede il permesso di restarti accanto in quei momenti. Semplicemente lo fa. Io non so se per gli altri è così, ma per me il momento del dolore, e non sto parlando solo di quello fisico – che comunque quando si presenta è davvero insopportabile… – è un momento totalmente intimo, estremamente personale e inspiegabile.
Oggi ho provato a condividerlo con un caro amico, una persona molto cara che prova dolori diversi dei miei eppure così simili… Lui è la saggezza in persona anche se ha 10 anni meno di me ma molta più esperienza e delicatezza nel porsi con le persone, in particolare io parlo per me…
Con lui ci capiamo al volo, non esiste giudizio e soprattutto la mente e il cuore sono completamente disponibili a comprendere l’altro. Questo almeno quanto mi dice lui e io non posso da parte mia che confermarlo.
Gli ho parlato anche di quest’impressione anzi di quest’esperienza che ho vissuto anche oggi, cioè dell’essere osservata, spiata a fin di bene in ogni mio movimento, in ogni mia espressione. Mi ha capita. Non è da tutti!
Poiché devo in gran parte a te se in questo momento il dolore mi pesa meno, ti dedico un brano che mi mette molta allegria. E’ un inno alla vita. Nonostante tutto. Grazie piccolo!
Whisky Trail – Flavours live al Saschall di Firenze! Sempre Vicky!