Pfizer Inc., le plus grand fabricant de médicaments au monde, paiera une sanction civile et pénale record de 2,3 milliards de dollars pour les promotions illégales de médicaments sur ordonnance, a annoncé mercredi le ministère de la Justice. (2 septembre 2009)
Par : La Gazette du Citoyen
Il y a quelques jours nous rappelions qu’en 2007 [1], le groupe pharmaceutique américain Pfizer avait effectué au Nigeria des essais illégaux de médicaments qui ont tué ou handicapé des enfants.
Les pratiques frauduleuses de ce groupe pharmaceutique sans éthique ne se sont cependant pas arrêtées là. En 2009, Pfizer a été condamné par la justice américaine à une amende de 2,3 milliards de dollars pour vente frauduleuse de médicaments.
La question que cela pose est « peut-on faire confiance au vaccin anti-Covid-19 d’une entreprise aux pratiques si malhonnêtes et criminelles ? » Ci-dessous, la traduction du…
Quella qui sopra è una delle situazioni dalle quali scappano, l’Africa di cui quasi nessuno parla e che genera rifugiati politici e non che in qualche modo devono mangiare e vivere ogni giorno.
Vi offro un racconto di vita che conosco da alcuni anni e che vi assicuro è la miglior celebrazione del 1 maggio e non solo.
Sono particolarmente arrabbiata e non risparmierò, forse per la prima volta, di trascrivere fedelmente certi termini usati normalmente in alcune occasioni.
Qual è la novità oggi?
Vi parlo di prostituzione. No, non si tratta di donne ma di un ragazzo X che vive nella zona Y e si vende al Supermercato Z.
Ho conosciuto X qualche anno fa alla fermata dell’autobus che prendevo di solito per andare a casa nel quartiere Y dove abitavo. Non lo avevo mai notato prima o più semplicemente avevamo orari diversi.
Sono una di quelle persone che non si crea problemi a fare conversazione con persone di razze e coloridiversi dal proprio per cui ho cominciato a parlare con lui di cose quotidiane che riguardavano sia lui che me e le nostre vite. Ha preso il mio stesso autobus per raggiungere il supermercato. La differenza tra me e lui è che io ci andavo per fare la spesa mentre lui ci andava per chiedere soldi ai clienti oppure prendere le monete dai carrelli che restavano abbandonati nel parcheggio antistante al supermercato stesso. Questo naturalmente l’ho scoperto solo dopo aver fatto la spesa…
Fin qui sembrerebbe tutto “normale” fin quando non scoperto che… X era in vendita e mi stava offrendo se’ stesso presso il mio domicilio, sussurrandomi all’orecchio in inglese (la lingua in cui stavamo comunicando, proveniendo lui dalla N.) queste parole: “Baby, I can make you happy… I can lick your p…y, ok? Take me to your home and I’ll do everything you want”. (Tesoro, posso renderti felice… posso leccare la tua…, ok? Portami a casa tua e farò tutto quello che vuoi).
Devo essere diventata di tutti i colori perché solo un paio di volte in vita mia avevo ricevuto provocazionisessuali così esplicite, da adulta intendo naturalmente e soprattutto da adulta single e con una disabilità motoria.
Mi sono sentita strana. Non avevo mai pensato alla prostituzionemaschile, anche perché non avevo mai dovuto pagare un uomo in vita mia. Ho rifiutato la sua offerta non perché non fosse attraente e io non ne avessi voglia, ma semplicemente per il rispetto della dignità di entrambi.
In cambio di nulla, se non della compagnia reciproca, ci siamo seduti fuori dal supermercato a mangiare una pizza insieme, senza giudizio. Aveva fame X, non solo di cibo ma di parole che non fossero solo di sfruttamento o di contrattazione.
Lui, godendo dei benefici come rifugiato, aveva provato a cercare un lavoro naturalmente senza successo. Come molti mandava quei pochi soldi ai suoi genitori in N. Nonostante la sua sfoderata malizia e spregiudicatezza non credo che avesse mai pensato di doverle guadagnare così i soldi che gli servivano per vivere qui nel nostro paese. Ho pensato a chissà quante donne avevano accettato la sua offerta… non ho avuto il coraggio di chiederglielo.
L’ho incontrato ancora molte volte, anche di recente. Ci siamo parlati da esseriumani con pari dignità, senza pensare alle categoriementali che stanno prendendo sempre più piede nelle nostre comunità. E non parlo solo di stranieri.
Vi assicuro che molte persone che non hanno lavoro si sentono cittadini di serie B, persone che hanno perso senso di rispetto e dignità anche da parte di chi un lavoro ce l’ha ancora. Magari nelle pubbliche amministrazioni, presto gli uffici per l’impiego o ancora se si ha a che fare con i servizi sociali degli enti locali: ci si sente veri e propri mendicanti.
No, non me la sento proprio di festeggiare nulla. Ho solo voglia di dedicare questo post a X, ovunque sia in questo momento!