Resilienza
In psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di fare fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. ((fonte Wikipedia)
Amici miei,
nella mia sconfinata sete di conoscenza ed esperienza oggi ho letto un post che poi mi ha spinto a cercare altro sulla RESILIENZA.
Avevo trovato qua e là commenti che ne parlavano e io, non so perchè, passavo oltre, quasi infastidita.
Reagisco sempre così quando mi trovo davanti a una definizione o un termine abusato e inflazionato.
Senza entrare in dissertazioni specifiche riguardanti materie sulle quali non sono preparata (la psicologia è una di queste), volevo condividere con voi che ho scoperto di essere RESILIENTE.
Io vivevo questo stato di cose e non lo sapevo, non ne ero consapevole, non sapevo neppure che avesse un nome. So solo che non è sopportazione, pazienza, resistenza. Credo sia reazione, voglia di progettare, amare, costruire.
Rialzarsi dopo una caduta, vedere possibilità e opportunità dove altri o anche io stessa, sbagliando, in precedenza ero cieca.
La solitudine, il senso di abbandono, la tristezza: i miei miei nemici da sconfiggere quelle volte in cui…
Un abbraccio. Sempre Vicky!
Felicità è…
Amici miei,
felicità è … Guardare la mia nipotina Benedetta mangiare un biscotto con i suoi primi dentini mentre balla ascoltando Ray Charles.
Una gioia che mi invade profondamente e mi fa commuovere.
Vale la pena di vivere per questi momenti preziosi ❤ ❤ ❤
Un abbraccio, sempre Vicky!
Buongiorno!

Amici miei,
quale gioia più grande di vestirmi con la mia nipotina Benedetta che mi esplora e mi “aiuta” tra giochi e bacetti?
Vi auguro tutto il bene possibile!
Buona giornata 😊 Sempre Vicky!
Ci sono!
Amici miei,
Scusate se in questo periodo vi rispondo poco anche se per quanto mi è possibile vi leggo con piacere e interesse.
Avere praticamente ogni giorno Benedetta a casa mia mi fa felice 😃 e mi occupa tempo, anche se non posso fisicamente accudirla e strapazzarla di coccole come vorrei.
Ringrazio sempre Dio per questo immenso dono e per la gioia e il privilegio di vederla crescere ogni giorno sotto tutti gli aspetti.
In realtà il sentimento che provo è che a crescere sia tutta la famiglia 😊, per primi papà e mamma, che sono davvero bravi a imparare e ad amare in modo sempre nuovo, imperfezioni comprese.
E nonna Vicky 😊? Io, speriamo che me la cavo!
Buona giornata a tutti! Sempre Vicky! 💛
Felicità è…

Guardare la mia nipotina Benedetta in tutti i suoi momenti che grazie a Dio spesso sono anche miei 💛
Cantare come sono capace una ninna nanna semplice e dolce.
Cullare con le mie deboli mani il passeggino fino a far addormentare il mio immenso dono di Dio 💙
Scattare la meravigliosa seppur qualitativamente molto scarsa foto che rimarrà impressa in me finché avrò vita!
In questo preciso istante a mia casa ha trovato spazio il Paradiso.
Un caro abbraccio a tutti. Sempre Vicky!
Questa musica fa compagnia a Benedetta e me:
Un senso
Amici miei,
rubo a Vasco Rossi il titolo di una canzone – che tra l’altro mi piace molto – per condividere con tutti voi la ragione, un SENSO della vita contenuto in uno scatto di oggi:
Niente da aggiungere ❤ ❤ ❤
Un abbraccio a tutti! Sempre Vicky!
Mio fratello
Io amo mio fratello. Lo amo da quando ne ho coscienza. Saranno più o meno 45 anni.
Si chiama Fedele. In effetti lo è di nome e di fatto. Nel bene o nel male lui è coerente con le proprie idee, è fedele alla sua coscienza, alle sue idee che a volte ho condiviso, soprattutto nell’adolescenza.
Quando andavo al liceo lui era il mio mito, oltre naturalmente a mio padre.
Lui era il mio punto di riferimento ideologico, sembrava sempre più grande di me e in effetti lo era sia dal punto di vista dell’età sia da quello fisico. Mio padre, invece, era il mio punto di riferimento affettivo. Non mi vergogno ad ammettere che ero la sua preferita, la sua cocca, insomma la sua “Cenza“.
Mi sono chiesta per anni, una volta cresciuta, se questa cosa avesse fatto soffrire gli altri miei fratelli – in famiglia eravamo quattro figli – e onestamente mi sono vergognata un po’ con me stessa di aver approfittato di tutto quel bene oltre la misura.
Non ho avuto occasione nella vita di domandare quale fosse il loro pensiero, in realtà non ce n’è stato il tempo e forse neanche l’intenzione.
Fedele è cresciuto in fretta, viste le difficoltà che avevamo in famiglia. Difficoltà di tipo economico e poi anche di responsabilità rispetto ai fratelli più giovani e per di più problematici dopo la malattia e la successiva morte di mio padre.
Io amo mio fratello. E sono certa che mio fratello ami me.
La felicità comincia da piccole cose. Tra noi due non ci sono mai state né grandi litigate né grosse smancerie. È come se avessimo già saputo che c’era qualcosa di prezioso, quasi segreto che ci legava e ci tiene uniti ancora oggi. Ci vediamo di rado. Anche le telefonate però sono brevi e concise. Qualche volta ci scambiamo messaggi sul telefonino.
Che cosa strana… È proprio in uno di questi messaggi che ho trovato il coraggio di dirgli apertamente “Ti voglio bene” oppure “Mi manchi”. Tra di noi c’è sempre stata una sorta di vergogna, anzi di ritrosia a manifestare così apertamente i propri sentimenti. Non le conosco il motivo, ma ho smesso di chiedermelo e sono passata ai fatti, anzi alle parole aperte e chiare.
Ma perché sto a raccontarvi tutte queste cose?
Perché io faccio così quando sono troppo felice e, grazie a Dio, lo sono! Perché ormai mi conoscete, Quando vivo un’esperienza forte, dopo essermi concessa spazio sufficiente a far decantare ciò che è avvenuto, ho bisogno di condividere la mia gioia con chiunque, dapprima con mia figlia, con la migliore amica e con voi ora attraverso questo post.
Parlo e rido con mia madre, con mio fratello Francesco, con mia sorella gemella Raffaella e non da ultimo con mio padre – che ci custodiscono e ci osservano dal cielo.
La mia festa è perfetta e la mia gioia infinita! Anche adesso mentre sto scrivendo!
Le mie emozioni due giorni fa si sono materializzate in un piatto di spaghetti con le cozze, uno di pesciolini fritti e verdure alla griglia. Seguite da calma euforia e piacere.
Insomma il primo pranzo insieme a mio fratello, solo noi due, il primo in tutta la nostra vita finora! Non vi sembra un miracolo, una cosa meravigliosa?
A me sì. La vita corre e scorre in fretta, devo vivere di piccole e grandi gioie di tutti i giorni come anche di quelle straordinarie come questa che vi ho raccontato, per poter credere sempre di più che non siamo soli su questa terra.
Due brani di artisti che amo e che riflettono la mia anima.
Sempre più ricca, sempre Vicky!
La paura
dal web
La paura ha tante facce, molte ombre, innumerevoli buchi, procura ferite, spinge ad agire come anche a fuggire. Quanto altro ancora?
Qui quelle identificate, intuite, respirate, assorbite, espulse in vita mia. Fino a questo momento.
Paura…
di ammalarmi
di soffrire
di pensare prima di morire
di perdere chi amo
di ferire e restare ferita
di dire la verità su di me
di parlare con me stessa
di staccarmi da ogni certezza
di lasciare le cose come stanno
di cambiare le cose a modo mio
di essere infelice
di godermi le tante felicità
di essere toccata da uno sconosciuto
di seguire l’istinto di femmina
di essere la donna di chi mi attrae
di chiedere troppo
di non ricevere
di essere madre
di aspettare
di non avere tempo
di capire
di essere consapevole
di esserci
di invadere
di disperarmi
di ballare
di cantare
di urlare
di tacere
di sognare
di impazzire
di volare via
Tutto e niente. Evadere dalla prigione dell’io. Un brano stupendo… sempre Vicky!
La mia rubrica parla
Vi presento il “mio” Nokia 6303 Classic, il mio telefono cellulare più importante perché contiene informazioni, persone, insomma ricordi. Controllando le foto scaricate memorizzate e anche i messaggi ho fatto un salto indietro di tre-quattro anni.
Sono ancora scombussolata dalle emozioni provocate dalla lettura degli SMS soprattutto…
La sola lettura di alcuni nomi mi ha fatto sobbalzare il cuore e in qualche caso l’ha graffiato come allora. Ho caldo! Sono viva!
Vorrei tanto usare il nome di ogni singola persona, ma non potendolo fare per rispetto userò le iniziali sperando che qualcuno di loro si riconosca e provi le stesse cose. Magari mandandomi un altro, un nuovo SMS…
Citerò invece i luoghi perché quelli sono importanti per capire, per rivivere, per amare. Qualche volta per smettere di farlo. Chiudere.
Voglio procedere come sempre con le immagini come fotogrammi più che con la cronologia, la loro forza è più grande del tempo. Quello che scrivo è prima negli occhi e nel cuore che sulla tastiera virtuale nella mia testa.
“Bacio con ciliegia. Love. M.P.” – Genova.
Rosso è il colore che ti descrive. Che vedo arrivare al porto vecchio, illuminato da un sorriso e da una voce che grida il mio nome e cognome. Devo scavare molto nella memoria per ricordare qualcosa di simile a un’accoglienza così calda. Una ciliegia. Da gustare insieme in un bacio immaginato ma non per questo meno desiderato.
“È valsa la pena aspettare, hai parlato benissimo. Il tuo intervento era scorrevole e chiaro! M.R.” – Acireale (CT).
Tu sei la mia calamita intellettuale e mi sono sempre sentita stimata e incoraggiata da te, amico mio siciliano. Conservo ancora il tuo messaggio di apprezzamento per il mio intervento a una congresso. Leggerlo e poi riparlarne insieme è stata proprio una ricchezza che non dimentico.
“Non cercarmi mai più. Vicky.” Mandato a L.F. – Provincia di Milano.
Caro L.F., devo chiederti scusa per tutte le volte in cui tu hai “tappato il buco” della mia esistenza con la tua presenza sensuale tra una mia relazione e l’altra. Entrambi abbiamo pensato di essere innamorati, tanto era il trasporto… Ancora adesso il ricordo di ogni “addio” mi scombussola. Penso ancora a te ogni tanto, quando il lenzuolo freddo mi sfiora. Tu?
“Metto a letto Vicky, poi ci sentiamo su Skype. D.S.” – Provincia di Torino.
Ti dedicherò solo la mia ferita che ogni tanto ancora sanguina al ricordo del tradimento multiplo, cioè su ogni fronte. Non ho altro da dirti che questo. Ho pensato a te con rabbia e con dolore, ma grazie a Dio tutto scorre…
“Hai saputo di mamma… M.G.” – Provincia di Milano.
Che occhi tristi avevi quel giorno quando sono passata a trovarti, sorellina mia! Se solo avessi potuto darti una carezza e abbracciarti per consolarti un pochino… Quanti ce ne sono stati dopo! Sorrisi, lacrime, rabbia condivisa nelle nostre brevi e concitate telefonate, tanto quanto nei tuoi lunghissimi e fantastici sms. A volte penso che siamo innamorate dell’amicizia. È una certezza.
“Dormi? E.” – Provincia di Milano.
Tu sei il mio segreto, quello più proibito. Il pensiero di te si fa subito desiderio. Basta solo questa piccola domanda, ancora oggi… Essere corteggiata da te è stata una bellissima storia. Essere amata ancora di più. Mi scusi se ti ho ferito? Ricordo quella lacrima che ti è sfuggita dopo un bacio stupidamente provocato. Tu sai il perché… Quella lacrima l’ho ingoiata per non sprecarla. È diventata mia.
“Auguri di cuore. Ti abbraccio. M.W.” – Roma.
Sei l’amica più grande in ogni senso, lo sai? Ti ho conosciuta da lontano e poi io ho accorciato I kilometri che ci dividono, regalandomi e regalandoti tempo, calore, stima. Insomma amore. Non ti dimentichi di me. Sei importante, intellettualmente altissima, piccola M.! Ci incrociamo alla prossima tra qualche giorno qui a Milano.
“Ti amo… M.D.A.” – Provincia di Alessandria.
Quante volte te l’ho sentito dire, occhi negli occhi. Forse troppo, ma era così bello! Ci ho creduto, che abbiamo prodotto qualcosa che durerà per sempre. Un’immagine: il mio arrivo all’ostello, la gioia nei tuoi occhi, quella porta chiusa per baciarmi lontano da tutti, come due adolescenti…
“Stiamo arrivando, fame! Prepara cose buone! E.F.” – di ritorno dalle vacanze.
Do subito disposizioni, stai arrivando, mia principessa! Ho vissuto con serenità il tempo della tua lontananza, leggendo i tuoi messaggi e bevendo le tue parole nelle brevi telefonate. Non ti ho mai voluto rubare neanche un secondo di vita. È troppo preziosa per farsi sostituire anche dalle persone che amiamo di più. Rimango. Mi doni gioia!
Tutto quello che ho raccontato corrisponde a pennellate qua e là nella mia vita nell’arco di quattro anni, tra il 2011 e il 2013. Tutto questo è custodito nello scrigno del mio Nokia ormai inutilizzato e ancora di più in quello della mia anima, a tratti ferita e a tratti felice. Così è la vita!
È utile fare esercizio con la memoria di quanto abbiamo ricevuto e di ciò che abbiamo dato, per non buttarci troppo giù nei momenti che prima o poi arrivano per tutti. Per me, in particolare, sono arrivati puntualmente seguiti grazie a Dio da continue rinascite.
Credo che questa sia una di quelle, sempre nuova, migliore della precedente. Sorpresa.
A te dico: “Rimani qui“.
Un abbraccio a tutti, sempre Vicky!