col cuore ❤ pieno di affetto per voi desidero con queste righe che sappiate quanto penso a voi e per questo non posso e non voglio che vi manchino i miei auguri per il Santo Natale di Gesù.
Anche quest’anno “la sua misericordia si distende su quelli che lo temono”. E quindi anche su di me, che umilmente mi inchino davanti al mio Rebambino.
Un bacio, o meglio il bacio, è l’inizio. Da quello senti, sai come andrà.
Spesso avrei dovuto evitare storie che sono iniziate e poi continuate con un certo fastidio. Alcune con vero schifo.
Nulla compensa il valore del bacio. Neppure il piacere di un orgasmo.
Dopo ho imparato e ora respingo.
Mi è venuta voglia di baciare, ma essendo single per ora ascolto questa bellissima canzone, che pubblico con questo commento a un post dell’amico blogger Macalderblog.
Accolgo la manina della mia nipotina adagiata sulla mia mentre dorme e semplicemente penso emozionata e in ammirazione di tanta Bellezza che Dioesiste.
Stasera penso a te e improvvisamente mi rendo conto che ci siamo detti arrivederci quando tu avevi la mia stessa età: 57 anni.
Mi apparivi così vecchio allora, sotto il peso della tua lunghissima malattia…
Papà caro, volevo dirti che da un anno sono nonna di Benedetta e che di questo e molto altro sono felice. Ciò nonostante ancora piango mentre ti scrivo. Come se attraverso le lacrime diventassi anche io acqua salata che raggiunge il mare immenso dell’eternità dove so che ti incontrerò.
Così dopo quattro anni dal post del 2016 mi consola scriverti, nel silenzio, con tutto il mio cuore.
Mi consola e mi da’ gioia sentire che io sono sempre la tua “Cenza” e tu il mio papà!
Ti voglio bene! Ciao, papone!
La vedete questa foto? L’uomo nel ritratto è mio padre. Si chiama Gioacchino e dal 18 ottobre 1982 ha 57 anni per sempre. Amava molto questa foto e mia madre l’ha scelta per lui quando l’ha sepolto. Non lo vedo da 34 anni. Da 16 mesi mia madre l’ha raggiunto e prima di lei gli […]
Ma io dico, voglio rilassarmi un po’ dopo una giornata abbastanza difficile e mi metto a cercare su Raiplay un film che mi distragga o mi faccia pensare un po’ ad altro dal covid-19.
E così leggo “Pericle il nero“. Mi preparo a un film drammatico, vista la sinossi, o a un film d’azione e invece…
Poco dopo i titoli iniziali del film chi ti appare in un “bel” primo piano? Riccardo Scamarcio che sodomizza un uomo. E non è una scena di piacere, ma di violenza. Uno che “di mestiere fa il c… alla gente”.
Ciao Filippo, buon 2021 e ben ritrovato! Lascio una mia riflessione e risonanza in un post che troverai tra poco sul mio blog e che avevo dentro me da un po’ e che voglio condividere anche con te. E altri amici che mi leggono e mi vogliono bene.
Ribloggo di vero cuore il tuo post che mi ha dato spunto. A presto! Buona Epifania di Gesù! Vicky
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Ho ascoltato anni fa questo brano e ne sono rimasta ammaliata e toccata, lasciando da parte tutte le implicazioni religiose e filosofiche.
Ancora di più quando ho sentito la versione in arabo. Senza conoscere il significato letterale, ho sentito come un balbettio infantile trasportarmi in alto con il vento dello SpiritoSanto.
Leggerezza, gioia, sorriso, pace: il Paradiso in pochi lunghissimi attimi.
E, infine, la sensazione e la certezza che Qualcuno non mi avrebbe più tolto quella gioia.
L’avevo sperimentata nel 1990, poi successivamente nel 1994 e ancora il giorno del funerale di Lorenzo, l’amore mio, accompagnato alla dimora terrena con canti, sorrisi, lacrime: una marcianuziale.
Dateimportanti.
In quel periodo ho incontrato il movimento ecclesiale e spirituale del “Rinnovamento nelloSpirito“. La preghiera, il canto, la lode, la gioia e la consolazione mi hanno accompagnato e segnato soprattutto il 2 novembre 1995, giorno in cui in seguito a una presunta ischemia midollare cervicale sono diventata tetraplegica. Non ho cioè più il controllo motorio del mio corpo, oltre ad altri importanti danni collaterali.
Hocantato con un filo di voce tutto ciò che ricordavo o anche ciò che usciva in parole apparentemente insensate dalle mie labbra.
Delirio da febbre? Shock? So solo che ho sentito leggerezza e gioia anche in quel letto.
Immobile potevo andare ovunque.
Ignoro moltissimo di teologia, filosofia, meditazione.
Nonostante questo ioso. So perchè in quel volo c’ero. Come il maestro Battiato.
Il brano, giudicato dallo stesso F. Battiato come uno dei punti più alti di un lungo percorso meditativo personale, ci viene proposto in forma di preghiera. Le frasi, volutamente semplici e ispirate dal “Libro Tibetano dei morti”, invocano all’essere supremo e invitano l’ascoltatore al rispetto delle leggi del Mondo, ad utilizzare in pieno il proprio tempo e ad elevarsi spiritualmente verso una dimensione supreriore (la quarta dimensione): il risveglio. La richiesta di essere difeso dalle forze avverse che si nascondono nel buio delle tenebre, nonché la citazione dell’espressione filosofica buddista-tibetana riguardante il cerchio della vita, rivelano l’intuizione dell’esistenza di una vita superiore che va ben oltre a quella terrena: “Perché la pace che ho sentito in certi monasteri, o la vibrante intesa di tutti i sensi in festa, sono solo l’ombra della luce.” Buona visione/ascolto.
L’ombra della luce Artista: Franco Battiato Album: Come un cammello in una grondaia Data di…
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