Ogni volta
Sono stata fortunata
ora la vita è ancora da vivere
tempo d’altare ed offerta
dono e perdono
eh sì da lasciare
pesi inutili
sorrisi e parole che
accarezzano visi
Una maschera scopre gli occhi
mi sento avvolta da
guizzi di luce
dal letto vicino al mio
qualcuno dice “è bello parlare con te”
non riesco che a dire grazie
nel dolore tutto
diventa essenziale
Ogni volta in questo letto
cambia il cuore
si apre a dare un valore
alto alle persone
quelle che ci sono e
quelle che restano a casa
è l’anno della solitudine ma
grazie a Dio qui non c’è
I ricordi, le presenze e le assenze
mi fanno compagnia
insieme al Santo immolato
che ogni mattina si dona
sa che ne ho bisogno
dono d’amore invisibile e totale
il rosario nella mente
dono di misericordia la memoria
conto i grani con le dita inermi
Ogni volta non so come fare
eppure nel silenzio
nel cuore intrepido accade
nonostante la fatica dei polmoni
d’ossigeno mi carico
Non mi sento importante ma
per Qualcuno lo sono davvero
mi restituisce al mio domani
al mio oggi
a quella che ero, che sono
e che sarò
ogni volta, con la vita che scorre
nelle mie vene quasi inesistenti
Ci sono ancora.
Grazie all’amore che circola
a chi c’è stato
a quelli che ci saranno
e anche un po’ a me
che sono figlia nel Figlio
Sempre Vicky!
Vita spericolata
Ed eccomi ancora qui, “saltando” da un punto all’altro, cercando di mantenere l’equilibrio come un funambolo.
Che cosa sarà mai poi per una che vive in punta di ruota? Il punto è questo: quanto e cosa si è disposti a sacrificare per avere una vita omologata, senza rischi né emozioni, per non incorrere nel pericolo di sentirsi soli? Questo è il mio mestiere, il mestiere di vivere “al limite”. Provo a condividerlo. È un modo di allungare la mano e superare lo strapiombo che in certi giorni vediamo sotto di noi. Tutti prima o poi.
Come faccio spesso riparto del mio passato, che è il bagaglio che nel bene e nel male è sempre con me. Non riesco a viaggiare senza il mio io così caro e familiare…
La mia vita sentimentale e non solo ha subito indubbiamente un’evoluzione quando ho deciso di lasciar parlare un po’ di più Vicky. Soprattutto di ciò che le piaceva e di ciò che detestava. Il primo salto di qualità è stato quello di scegliere anche con la testa. Il sesso, per esempio, vissuto come qualcosa di esageratamente privato mi toglieva la libertà. Come donna e come persona ho capito che vivere il piacere personale come un diritto e una gioia è la cosa più importante. Ancora di più se nella “galleria” offerta dal mio corpo e dal mio cuore posso donare e ricevere con spontaneità.
Non è facile dire a un certo punto “no” quando quello che mi circonda è una mentalità che condiziona e suggerisce “è già tanto tu abbia trovato qualcuno…” Vivere pericolosamente quasi sempre è semplicemente scegliere di vivere in questo modo e cioè come piace a me.
Nel mio presente sacrifico davvero poco. Ho capito principalmente due cose: che nel mio caso la sofferenza spesso viene letta come vittimismo e poi che l’ascolto di chi o cosa mi sta intorno mi rende forte, in un punto misterioso e invisibile di me stessa che emerge nei momenti più inaspettati. Io mi amo.Ho scoperto in questi anni tratti di me sia fisici che psicologici o emozionali che prima mi facevano paura. Per esempio stare in casa per ore da sola. È come superare i limiti della mia “prigione corporea, psicologica ed emotiva”. Mi piace muovermi per casa pur con tutti i suoi ostacoli, è come una corsa contro non so cosa non so chi che però è vinta in partenza nel momento in cui la porta si chiude per lasciar spalancare un universo che ho dentro! Bastano poche “pennellate e ritocchi” alla mia vita per renderla un capolavoro unico: un bicchiere molto grande colmo d’acqua e una cannuccia per poter bere, i miei due cellulari appoggiati sulle gambe, il mio auricolare bluetooth per comunicare, il pc acceso come ora, la maniglia che sostituisce da qualche tempo il pomello per entrare in casa e uscirne. Le mie mani tutt’ora ferme completano l’opera. Sono spericolata ma sapeste che piacere estremo sento… A volte fino alle lacrime. Sola e felice.
Che mi aspetto dal futuro? Cosa progetto?
Piccole enormi cose. Tutte quelle possibili e anche quelle che ora paiono irrealizzabili. Novità, cambiamenti, crescita. Lo sguardo è sempre in avanti, ricordandomi che anche le lacrime evaporano dissolvendosi.
Da qualche tempo, contro tutte le apparenze e le regole, sto vivendo un periodo intenso della mia vita e anche di quella degli altri che mi stanno intorno. Una bella e allegra storia sentimentale fatta di incontri e scontri, una certa serenità nel rapporto con mia madre e con l’Amore più grande della vita, quello per sempre, mia figlia molto probabilmente ricevuta in regalo dall’Alto insieme alla consapevolezza di sentirmi felicemente “terra di mezzo” tra due generazioni, proiettata verso la prossima, ricca della mancanza di sensi di colpa riguardo al passato e con il cuore nettamente aperto con fatica al futuro. E poi? Una delle cose più belle: accorciare fisicamente le distanze con mia famiglia cambiando casa!
Qualcuno mi dice: “Chi te lo fa fare?”
Rispondo semplicemente che rischio da tutta la vita, ascolto il mio cuore più del mio portafoglio e investo in amore, qualcosa di duraturo, di inossidabile, di sconosciuto,di meravigliosamente spericolato!
Sempre Vicky!
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