Stronza
dal Web
Ho dovuto aspettare un giorno per far decantare il dolore, l’incredulità, l’umiliazione e tanto altro provati e vissuti ieri nella mia Milano, multirazziale, multietnica e quant’altro…
Per raggiungere da casa mia la zona San Siro ci vuole parecchio, per una persona come me che in più ha difficoltà di mobilità e di barriere architettoniche i tempi sono biblici. Arrivo finalmente alla mia meta, c’è vento caldo, sono sola come al solito nei miei spostamenti, ho bisogno di bere. Appena incontro qualcuno nella comunità che sto raggiungendo chiederò una mano per prendere la bottiglietta che ho nella borsa e finalmente reidratarmi.
Eccomi, davanti a me soltanto due persone in attesa, almeno quelle che si vedono all’esterno nel cortile. Aspetto, a un certo punto passa un ragazzo africano. Lo fermo per chiedere informazioni e mi dice che devo aspettare l’arrivo del responsabile, cioè che trovi il tempo per fare i gradini che io non posso scendere per entrare nel suo ufficio… Cominciamo male – mi dico – visto che la persona che attendo è un religioso. Non è questo comunque ciò di cui voglio parlare.
Fuori insieme a me ci sono una donna araba velata e un uomo che l’accompagna. Quando mi trovo in queste situazioni approfitto sempre dell’attesa per tentare una qualche forma di comunicazione che altrimenti difficilmente si riesce ad avere. Tutti sono sempre di fretta oppure occupatissimi con i propri cellulari, tanto da non poter nemmeno alzare lo sguardo per incrociare quello di qualcun altro e tentare almeno un sorriso di saluto.
Mi piace ancora sognare.
“Ciao, tutto bene?”
“Sì, tutto bene”.
“Vedo che siete arabi, posso chiedervi di che paese siete?”
“Siamo del Marocco“.
“Davvero? Il mio attuale compagno è del vostro paese! Lui è di … e voi?”
“Siamo di Casablanca, siamo vicini a …”.
Non so perché ma nel cuore ho provato lo stesso sentimento che in quel momento credo avrebbe avuto un loro compaesano. Da quando vivo con un uomo marocchino mi sento come se facessi in minima parte “comunità” con quelli di loro che sono all’estero, in questo caso in Italia. Questo sentimento mi fa vivere momenti estremamente diversi tra di loro. Per esempio, se sono arrabbiata non sopporto nemmeno di sentir parlare arabo in autobus; se invece sono serena o felice abbraccerei il mondo intero, in particolare con loro mi sento in quel momento con una famiglia allargata. Mi rendo conto di essere un po’ ingenua ma mi voglio bene così. Con questo stato d’animo continuo la conversazione, che però piano piano da parte della donna si trasforma in una raffica di domande incalzanti alle quali mi dà il tempo di rispondere solo a monosillabi.
“Quanti anni ha lui? E tu? Avete figli? Vivete insieme?”
Mi ritrovo a risponderle in modo automatico, quasi senza pensare, incapace di articolare qualsiasi altro discorso davanti all’interrogatorio. Con il senno di poi mi sarebbe piaciuto fare quello che c’è nella figura in alto… non posso farlo fisicamente però avrei dovuto troncare il discorso e basta visto che l’interesse del dialogo e non del pettegolezzo era unilaterale. E invece…
“Quasi 41. Io 53. No, non abbiamo figli. Viviamo insieme da un paio d’anni”.
E adesso arriva il masso che mi ha schiacciato…
“Ma come fa lui che ha 41 anni a stare con te che ne hai 53 e sei disabile? Guarda che non è possibile una cosa così! Stai attenta, perché un uomo marocchino non può stare con te che sei in questo modo!” accompagnando le sue parole con uno sguardo di pietà se non di disprezzo diretto al mio corpo e alla mia carrozzina e aggiungendo con insistenza un elenco di “NO, NO, NON è POSSIBILE“.
Non sono riuscita a dire nulla.
L’uomo che l’accompagna, che ho scoperto essere suo fratello, molto più in vena di fare conversazione e conoscenza, cerca di mettere una pezza sulla ferita che sua sorella mi ha appena provocato dicendo: “Si vede che lui è innamorato“.
Da quel momento non mi parlano più. Io neppure, visto che nel frattempo è arrivata la persona che aspettavo. Vado via velocemente per non perdere il pullman che mi porterà a casa un’ora più tardi.
Mentre sono sull’autobus piano piano realizzo quello che è accaduto e… la rabbia sale, mista a tristezza, senso di inadeguatezza, di immensa solitudine e impotenza. Ho voglia di spaccare qualcosa per non sentire questo dolore dal quale non mi posso difendere. Vorrei poter correre, piangere liberamente, gridare parolacce a quella donna così dannatamente piccola e semplicemente STRONZA!
Improvvisamente mi sento con nulla da capire, nulla da scusare, nulla da dover sopportare perché tutto enormemente ingiusto.
Contro ogni realtà io continuo a credere nella bontà della gente, nonostante tutto.
Mi aggrappo a questa mia convinzione profonda sull’umanità, quell’umanità che vede oltre il mio corpo non autosufficiente e oltre il colore della pelle del mio compagno.
Si può essere razzisti essendo invidiosi di quel poco che il prossimo ha, ma soprattutto del tanto che l’altro è, perché a noi – in questo caso a quella donna STRONZA – manca: un briciolo di bene nel cuore.
In questo momento non riesco a giustificarla, neppure pensando a un eventuale passato personale senza amore. Non me ne frega niente! Io non le ho fatto nulla di male. Le ho permesso di entrare un momento nella mia vita che lei ha disprezzato. Come piace dire a molti arabi, in particolare musulmani: “Dio vede“. Naturalmente vede chiunque lei compresa. Questa è una certezza che abbiamo in comune.
Questo è quanto mi sento di dirle dal profondo del cuore. Io non devo giustificarmi di nulla. Ho una vita da vivere, non posso perdere altro tempo.
Sempre Vicky.
la merda urbana puzza da qualsivoglia paes o religione provenga… uno sberleffo a quel mostro di ignoranza… un sorriso alla tua apertura innocente all’altro…è ricchezza. Peggio per chi non l’intende.
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Commento di Franz | 28 luglio 2017 |
Proprio così. È un problema culturale, non razziale.
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
direi proprio di si, Vincenza… :*
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Commento di Franz | 29 luglio 2017
Anche io penso sia un problema culturale e non razziale. Chi ha una visione limitate delle persone e delle cose, che crede che il proprio modo di concepire la vita sia l’unico modo e soprattutto l’unico giusto, non è in grado di comprendere con sensibilità il prossimo. Questo fa arrabbiare molto, certamente, ma alla fine è necessario farsi scivolare tutto questo. Quale importanza ha l’opinione gretta e meschina di qualcuno che non è importante nella nostra vita?
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Commento di Menti Vagabonde | 28 luglio 2017 |
Poca o nessuna ma al momento… fa male.
Poi passa.
Grazie a Dio. Inshallah.
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
Speriamo nelle nuove generazioni.
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Commento di liborio martorana | 28 luglio 2017 |
E nell’onestà intellettuale delle nostre.
Un abbraccio, Liborio
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
Hai incontrato l’ignorantona di turno, detto volgarmente……..ciao Vicky!
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Commento di titti onweb | 28 luglio 2017 |
cara, il titolo dice tutto
❤
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
Vicky, le menti ristrette sono capaci di piccole cose; chi ha uno sguardo largo, vede più lontano. un bacio, non cambiare!!
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Commento di ilmestieredileggereblog | 28 luglio 2017 |
Non ne ho intenzione!
Un bacio a te
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
a parte il modo indelicato di discutere del tuo stato, ritengo che quelle donna velata abbia voluto rimarcare che lei il cuore non ce l’ha per il semplice motivo che che non l’ha mai avuto. Sarebbe stato facile fare banali ironie sul suo stato di donna velata, succube di un credo che le nega la libertà di mostrarsi e fare vita autonoma ma alla fine è meglio osservarla e stare zitti.
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Commento di newwhitebear | 28 luglio 2017 |
Infatti, amico mio, è quello che alla fine divenuto naturale di fare: stare zitta.
Oggi a mente serena guardo da lontano quella donna E non posso fare meno di pensare a quanto nella sua vita non ha conosciuto, a tutto quello che più o meno consapevolmente si lascerà portare via dagli anni e da una mentalità che, a detta del mio compagno, cambia molto lentamente e non in tutti i paesi di religione musulmana.
Che dire? Io non cambio il mio tipo di approccio perché credo sempre in un’umanità viva e in crescita, contro ogni apparenza.
Sinceramente avrei voluto con questo post provocare una qualche reazione e risposta da parte di lettori di religione musulmana che so che seguono il mio blog magari da paesi lontani e che potrebbero dare testimonianza di come davvero le donne vivono sulla propria pelle certe condizioni. Io cerco di carpire qualcosa dalle poche che per esempio in autobus o nel mio piccolo paese di danno confidenza. Quest’ultima è un lusso per loro… io non sono musulmana e nemmeno marocchina o araba, quindi non dovrebbero nemmeno parlare con me in teoria se dovessero rispettare i loro obblighi. Purtroppo non è successo, almeno non finora…
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
del tutto d’accordo con te. è un modo ottuso di concepire la vita. Velo e accompagnati da un uomo – parente o marito – e guai a parlare con gli estranei. Fai bene a cercare il contatto umano ma non sempre è possibile, come in questo caso. Non sono mussulmano, né arabo ma osservo questi fenomeni che non possiamo fingere che non esistano.
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Commento di newwhitebear | 28 luglio 2017
Ciao Vincenza, leggendo il post ho percepito da ogni singola parola quello che hai provato, che tristezza, è triste quello che ti è accaduto e penso anche io che sia un problema culturale, dalla cultura derivano troppe cose di pessimo gusto e che sanno ferire, sembrano lame puntate su ciò che causa più dolore, e i sentimenti sono tra questi punti.
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Commento di rossasciamana | 28 luglio 2017 |
Ciao “Rossa”, grazie a Dio dalle ferite si guarisce e tu lo sai bene, vero?
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
Si diventa più forti, quando si guarisce, viene la “scorza dura” un abbraccio cara 🙂
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Commento di rossasciamana | 28 luglio 2017
Ma tu non ti devi giustificare, assolutamente, devi solo vivere la tua vita come meglio credi. Purtroppo le stronze/i ci sono in tutte le latitudini e longitudini.
Mega abbraccio con tutto il mio ❤
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Commento di fulvialuna1 | 28 luglio 2017 |
È il mio impegno, ogni giorno.
Ricambio l’abbraccio ❤
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
grazie Paola per la tua stima
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
Si lo so, sono questi episodi che poi portano a ragionare “alla Mobys”, ovvero a chiudersi nel proprio guscio pensando “andate tutti affanculo, chiudo bene la porta di casa, il mio mondo è qua dentro, solo qua dentro, fortissimamente qua dentro !”. MA NON E’ COSI’ ! Non dobbiamo MAI smettere di sognare. Le persone stupide ci sono e ci saranno sempre, ma c’è anche TANTO di buono là fuori. La tizia (stronza), secondo me, nemmeno si è resa conto del dolore che ti avrebbe procurato con le sue parole, ragionava in base ad un luogo comune, da “esperta della società marocchina”, ma, ripeto, cara Vicky, non commettere lo stesso errore che io ho commesso per tanti, troppi anni: dare troppo peso alle parole di un cretino o una cretina qualunque. Un pezzo di plastica che ahimè sguazza in mare non mi farà mai cambiare idea, per me il mare sarà sempre e comunque meraviglioso ! Ciao !
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Commento di vincenzomobys | 28 luglio 2017 |
Grazie del tuo BELLISSIMO e UTILE commento!
Caro dolce Vincenzo, concordo in pieno e… quando mi farai delle belle foto?
Io mi piaccio eh!
🙂 un brano superrrrr
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Commento di vincenza63 | 28 luglio 2017 |
non è di certo un problema razziale, del resto tu stai con un marocchino e se lo fai è perché l’uomo è giusto per te. è ignoranza e mente ottusa, due triste qualità che oggi abbondano anche in italia…buon sabato vincenza
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Commento di vikibaum | 29 luglio 2017 |
non posso che essere d’accordo, anche se non voglio generalizzare
buon sabato anche a te
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Commento di vincenza63 | 29 luglio 2017 |
Ecco, questa é una donna sola, arrabbiata, invidiosa e senza amore che vede te serena, solare e meravigliosa! Con lei la vita non é stata per niente generosa, mi dispiace per lei. Tu devi essere fiera di quello che sei e non devi permettere a nessuno di farti piangere, nessuno merita le nostre lacrime!!
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Commento di unaromagnolaincucina | 29 luglio 2017 |
❤
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Commento di vincenza63 | 29 luglio 2017 |
Purtroppo le persone ignoranti non si incontrano mai fra di loro
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Commento di ameliereality | 29 luglio 2017 |
Dici? Io temo di sì, altrimenti non mi spiegherei tutta la violenza che ci circonda oltre all’intolleranza e al non amore che sperimentiamo ogni giorno. Non credi?
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Commento di vincenza63 | 29 luglio 2017 |
L’ignoranza unita all’insensibilitá provoca danni devastanti inavvertitamente. La cattiveria e l’invidia invece volontariamente. Poi ci sarebbero altre cose tipo egoismo cieco, assenza di empatia, scarsa solidarietà, gentilezza rara, ecc
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Commento di ameliereality | 30 luglio 2017 |
Assolutamente sì.
Grazie per il tuo contributo!
Buona domenica “Amelie” – è il tuo nome?
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Commento di vincenza63 | 30 luglio 2017 |
Scusa ma sono nella fase “Pessimismo & Fastidio”! Amelie non é il mio nome: é ispirato al film “Il favoloso mondo di Amelie”
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Commento di ameliereality | 31 luglio 2017
Grazie a Dio passa, almeno a me succede. Poi dipende dai motivi. Buona serata “Amelie”, a presto!
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Commento di vincenza63 | 31 luglio 2017
Che tristezza! Purtroppo l’imbecillità regna ,,,
Ti abbraccio
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Commento di luisa zambrotta | 31 luglio 2017 |
E pensa che qualcuno voleva giustificare questo dicendomi che magari avevo un po’ esagerato e che la signora voleva solo mettermi in guardia! No comment.
Un abbraccio a te!
p.s. un’idea: copio-incollo i suoi due commenti e le mie brevi risposte su facebook
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Commento di vincenza63 | 31 luglio 2017 |
Questione soprattutto di anima, più che di cultura, penso. Qualche ricordo sgradevole ce l’ho anch’io. Non ci pensare, vai oltre. ❤
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Commento di Riyueren | 31 luglio 2017 |
Lo sto già facendo, mia cara ❤
se e quando vorrai mi piacerebbe conoscerti più in profondità anche su questo argomento. Entro in punta di piedi nella tua vita…
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Commento di vincenza63 | 31 luglio 2017 |
Secondo me a voluto vendicarsi finalmente sulla “donna bianca”continuando a infligerti pugnalate con quei “no!!no!!noo!! Non basta a giustificarla con il problema culturale…quindi e stata gelosa di te ..di questo devi essere contenta è non abbatterti per quella stupita stronzetta 🙂
Buona notte cara♥
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Commento di caterina rotondi | 1 agosto 2017 |
Sai per me fa parte di quella stupida arroganza di noi uomini che ci sentiamo in grado e pensiamo di avere il diritto di giudicare. Tutto qui!
Non vale pena nemmeno parlarne, si passa oltre…😙
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Commento di Giovanna Foresio | 13 agosto 2017 |
Col passare del tempo… sì
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Commento di vincenza63 | 14 agosto 2017 |
I’m sorry that you had to even experience that, but I’m glad you had the consciousness to end it.
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Commento di K E Garland | 24 agosto 2017 |
Thank you so much for your understanding.
Hug from Italy,
Vicky
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Commento di vincenza63 | 24 agosto 2017 |
L’ignoranza…ahimè👎
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Commento di Chef V. | 3 settembre 2017 |
non bastava… ci voleva la meschinità
tutto passa
è una certezza
benvenuto V.
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Commento di vincenza63 | 3 settembre 2017 |
😉👊
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Commento di Chef V. | 3 settembre 2017
Stronza, bis ! Al cubo !!!!
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Commento di Lorella Ronconi | 3 settembre 2017 |
brava Lorellaaaaaaaaaaaaaaa
❤ ❤ ❤
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Commento di vincenza63 | 3 settembre 2017 |