Vincenza63's Blog

Conoscersi e parlarsi è un dono

Futuro e idee

Amici miei,

Questo amore vivente è la mia nipotina Benedetta 💝 che dorme pacificamente.

Lei così pura e innocente non conosce la violenza e la morte che si nascondono dietro un’apparente forma di democrazia.

Ne sto vedendo un doloroso storico esempio nel film “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo con splendida colonna sonora di Ennio Morricone e voce di Joan Baez.

Un capolavoro sotto tutti i punti di vista che, a Dio piacendo, spero di rivedere e commentare con mia nipote. Una storia vera di ingiustizia, deportazione e persecuzione degli stranieri, anche italiani, accusati di reati legati alla colpa, vera o presunta, di essere anarchici o comunisti.

Avremo prima o poi una scuola in cui si insegna la conoscenza e la difesa dei diritti umani universali?

Stasera osservando la mia nipotina ho un po’ di magone.

Un abbraccio a tutti. Sempre Vicky.

9 agosto 2020 Posted by | Uncategorized | , , , , , , , , , , , | 29 commenti

Crimini

Crimini.

16 dicembre 2012 Posted by | Anima, Corpo, Persone, Sentimenti | , , , | Lascia un commento

Esselunga e internet: COSì NON VA!

http://www.esselungaacasa.it

Che magnifica scoperta oggi! Altro che giornata dedicata alla memoria… all’Esselunga i diritti dei consumatori – soprattutto delle categorie più deboli – sono seppelliti già da tempo insieme ai piccoli e grossi soprusi di tutti giorni. Proviamo a riderci sopra… a denti stretti, collega consumatore.

Caro amico/collega che mi leggi… controlla tu stesso. Io soltanto oggi sono venuta a conoscenza del differente potere d’acquisto dei clienti Internet (tra i quali ad esempio anziani e disabili ai quali è sufficiente essere in possesso di un computer o di un dispositivo con connessione per poter fare acquisti) e la comune clientela che si reca in un punto vendita o in un superstore Esselunga: non bastava il continuo ritocco dei prezzi on-line rispetto a quelli disponibili in un supermercato non virtuale – il che è già molto grave, poiché non esistono in nessun contratto clienti di serie A e serie B, da ‘servire’ in modo differenziato secondo politiche aziendali  sconosciute – ma a questo si aggiunge la differenza di trattamento dei clienti on-line rispetto al cliente abituale non virtuale.

Posto che la carta Fidaty è identica per entrambe le tipologie i cliente e i Bancomat anche, hai presente i punti Fidaty? Se tu vai in un qualunque punto vendita Esselunga puoi convertire i punti in buoni sconto sull’importo della spesa (1000 punti = € 10), con multipli di 1000 in 1000; per esempio, se hai 8000 punti avrai uno sconto di € 80. Questo non è possibile per quanto riguarda la spesa on-line, per la quale è ammesso un unico buono sconto di € 10 qualunque sia l’importo della spesa e qualunque sia il numero di punti accumulato fino a quel giorno. Questo costringerà i clienti come me (con tutti gli svantaggi che la mia condizione comporta), che ne sono venuti a conoscenza per caso tramite telefonata dall’operatore, a recarsi fuori di casa in condizioni precarie di salute e di mobilità tenendo conto anche delle condizioni atmosferiche e del fatto che questi punti possono essere spesi entro febbraio – pena cancellazione – quindi in pieno inverno… che te ne pare?

Questo vuol dire che domani oppure nei prossimi giorni dovrò farmi accompagnare pure mandare qualcuno a mio posto a fare la spesa, perdendo così quell’autonomia che mi conquisto giorno per giorno. Questo mi fa incazzare non poco, amico mio…
Mi voglio togliere l’ultimo dubbio: chiamo il supermercato di viale Cassala a Milano e… HO PROPRIO RAGIONE! Se io voglio posso convertire TUTTI I PUNTI IN BUONI ACQUISTO anche per un importo identico al controvalore in euro…
Questo sarebbe il futuro del commercio? Vorrei dire NO, GRAZIE ma… spesso non posso. Completamente a mie spese e a mio rischio e pericolo.
Io ho detto la mia… a voi!
Sempre Vicky!

2 febbraio 2012 Posted by | Esperienze, News, Persone | , , , , , | 5 commenti

Umani.

Io

Un giorno qualsiasi..e non

Sono una persona con disabilità da 16 anni. Puoi dirmi che non c’è nulla di speciale in questo – ed avresti ragione, se solo considerassi un po’ più me e un po’ meno te stesso e volessi parlarne. Lo faccio io, senza paura, se non quella di offendere te che leggi. Rischio inevitabile, se voglio raccontarti la mia verità e la verità su di me. In questi anni di ‘diversità’ vissuti in famiglia, nella comunità locale e più in generale nella società devo ammettere di non aver ottenuto molto successo per quanto riguarda le relazioni, i miei rapporti con altri disabili.
Non voglio entrare in una inutile controversia sull’attribuzione della colpa a qualcuno… quello di cui m’importa parlarti è delle mie ragioni, del mio sentire, senza pregiudizi di nessun tipo.

Considerando le categorie e sottocategorie in cui questo mondo ‘parallelo’ si presenta per poter dialogare col mondo cosiddetto ‘normale’ che sta nella vita fuori… voglio preannunciarti che con me non funziona così. Io sono nata femmina, donna e membro dell’umanità fino all’ultimo respiro, con aspirazioni, sogni, desideri e progetti che oltrepassano le barriere. Tutte quelle che ti possono venire in mente. Ovviamente posso confidarti cose su di me, che sono tetraplegica, piuttosto che su un sordo o un down… perdonami, su questo sono preparata, su questo ti permetto di farmi domande e scrivere note. Vediamo…

Una dolorosa e alquanto provocatoria constatazione: le persone felici danno fastidio.

Mi trovo stretta e soffocata tra il buonismo assistenzialista e l’ignoranza vera e propria. Da anni ho ridefinito parole e regole di vita, della mia.
Così ho abolito il termine badante dal mio lessico, perchè lo trovo dispregiativo per chi riceve assistenza e per chi la da’. Ho ‘cavalcato’ la mia carrozzina elettrica circa sette-otto anni fa e ho cominciato il mio viaggio verso l’indipendenza. Questa è la più alta e desiderabile forma di solitudine positiva che possa solo pensare e vivere e ti auguro di farne esperienza prima o poi.. Una parola proibita là fuori da una società che si lagna di dover mantenere milioni di invalidi sul gobbo del bilancio dello Stato e al tempo stesso ne impedisce la vita indipendente e di fatto felice per la quale ci si deve mettere sempre in coda, dopo tutti gli altri ‘normali’.

La più bella conquista è stata per me quella di chiedere aiuto all’uomo che passa per strada, ricevendo un enerme regalo. In quel primo episodio ho potuto leggere lo stesso mio sguardo imbarazzato, lo stesso bisogno e paura di toccarsi e ho promesso a me stessa che non sarei mai più tornata indietro. Sono entrata così di sbalzo nella società sana e apparentemente indipendente, saltando idealmente e culturalmente il muro emozionale che mi divideva da essa.

Non sarò io a stare in quella coda, in attesa che qualcuno mi conceda di passare. E a dire tutta la verità non m’interessa più stringere rapporti di amicizia vera, sincera e profonda, con alcune tipologie di persone con disabilità anche vicine a me e in condizioni simili alle mie. Discriminazione al contrario? Anche se sono consapevole del rischio al quale mi espongo, non ritengo di aver mai escluso nessuno dalla mia vita a priori.

So solo di avere le idee chiare su quello che NON mi serve per essere felice e appagata: in una definizione NON mi serve e NON mi rappresenta quella sottocultura che si piange addosso chiusa nel suo piccolo orticello, dimenticandosi che la vita è altro, è comunicazione, sesso, amore, sorrisi a volte da dare per primi… Occorre smettere di aspettare e rivendicare piuttosto il ‘qui e ora’. A tutti questi fratelli e sorelle facenti parte dell’Umanità vorrei solo dire una cosa: NON TIRIAMOCI INDIETRO quando la vita offre l’opportunità di amare, condividere, soffrire anche ma poter dire alla fine della giornata: FOSSE ANCHE PER DIECI DOLOROSI MINUTI COSTATI FATICA E LACRIME HO VISSUTO, ho mostrato chi sono, ho preso ciò che è mio da sempre… IL RESPIRO. E’ stato bello poterlo fare con te che ora mi leggi, amico mio!

‘Under everything just another human being’… (Just breathe – Pearl Jam). Un abbraccio,sempre Vicky!

25 novembre 2011 Posted by | Anima, Esperienze, Persone, Sentimenti | , , | 31 commenti

La guerra diventa ‘gay’?

Nel mondo un altro muro che cade o starebbe per farlo. Un’altra ipocrisia sconfitta, almeno sulla carta. Devo ammetterlo: il sistema USA a volte mi piace! Non voglio chiedermi il perchè e il per come, so solo che alcuni grossi messaggi di denuncia provengono proprio da un paese a volte definito puritano e bacchettone, poi con improvvisi ed enormi squarci di novità che passano quasi inosservati. Perlomeno dalle nostre parti, impegnati come siamo a tutelare il nostro piccolo metro di terra e una privacy che con le lotte per i diritti umani e civili non vuole avere nulla a che fare. Teniamoci strette le nostre meschinità, molto simili a questa.

“…il ministro della Difesa, Robert Gates, ha quindi invitato il Congresso ad abolire la cosiddetta legge Don’t ask don’t tell, che impedisce cioè il coming out, l’ammissione pubblica della propria omosessualità, ma che impone anche alle Forze armate di non chiedere a una persona i suoi orientamenti sessuali.”

Come non pensare alla manipolazione e alla possibile strumentalizzazione da parte di diversi schieramenti, secondo come tira il vento?

Quello che ora accade con i gay è già successo con i neri… E’ così oppure sono io ad avere la mente annebbiata?

Sebbene io rispetti tutti gli esseri umani senza distinzione alcuna, è ora che i diritti siano riconosciuti e basta. Anzi: sogno e spero che uomini e donne non debbano lottare più per diritti elementari come quello di essere sè stessi.

Piuttusto… Mr. Obama, insisto: RESTITUISCA IL NOBEL RICEVUTO, PERCHE’ LEI NON è UN UOMO DI PACE!

Non voglio la guerra dei gay nè quella dei neri. Il sangue ha lo stesso colore… Giù la maschera!

Da sempre non-violenta, Vicky!

Pubblicato su www.le-cercle.it/argomenti/php

6 gennaio 2011 Posted by | Anima, Esperienze, News | , , | 3 commenti

UE: un passo in avanti!

   

UE: Un impegno per i diritti delle persone con disabilità

UE ratifica il trattato internazionale; il primo gruppo intergovernativo ad aderire

30 dicembre 2010

(New York) – La ratifica da parte dell’Unione Europea del maggior trattato internazionale relativo ai diritti delle persone con disabilità rappresenta una significativa pietra miliare nello sforzo globale di promuovere diritti di persone con disabilità, riferisce oggi Human Rights Watch (HRC). L’Unione Europea si è ufficialmente unita alla Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità il 23 dicembre 2010, diventando la prima organizzazione intergovernativa a sottoscrivere un trattato su qualsiasi diritto umano e assumersi le obbligazioni a esso collegate.

“La ratifica da parte dell’Unione Europea sulla Convenzione sui Diritti della disabilità manda un chiaro messaggio circa la priorità di tali diritti in quell’area e in tutto il mondo,” ha dichiarato Shantha Rau Barriga, ricercatrice nel campo dei diritti della disabilità e avvocato presso HRW.
 “Tutti membri attuali e futuri dell’Unione Europea dovrebbero ora ratificare il trattato e adeguare le proprie leggi e regolamenti secondo i relativi standard.”

La Convenzione sui Diritti della Disabilità, che è entrata in vigore nel maggio 2008, è il primo trattato internazionale sui diritti umani che si riferisca alle persone con disabilità. Ratificando il trattato, i paesi s’impegnano a sostenere la non discriminazione e altri tipi di protezione e a fornire alle persone con disabilità i servizi di cui hanno bisogno per partecipare completamente nella società. La convenzione è stata ratificata da 96 paesi oltre all’Unione Europea.

Oltre a sottoscrivere la Convenzione dei Diritti della Disabilità, l’Unione Europea è in procinto di sottoscrivere la Convenzione Europea sui Diritti Umani, gestita da un’organizzazione intergovernativa separata, il Consiglio d’Europa.

L’adesione alla Convenzione obbliga le istituzioni dell’Unione Europea, inclusa la Commissione Europea, il Parlamento, il Consiglio, e la Corte della Giustizia a garantire i diritti della disabilità. Ma questo non rende automaticamente la convenzione vincolante per quanto riguarda i singoli stati membri della Comunità Europea. Questo richiede una ratifica separata da parte di ciascun paese.

Undici dei 27 membri dell’Unione Europea devono tuttora ratificare la convenzione, tra questi Bulgaria, Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia e Romania, sebbene tutti l’abbiano firmata. Tra i paesi che hanno richiesto di far parte della Comunità Europea, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Montenegro, Serbia e Turchia hanno ratificato la convenzione, mentre Albania, la Repubblica di Macedonia, Islanda e Kosovo non l’hanno fatto.

Aderire alla convenzione è soltanto un passo verso il garantire i diritti di persone con disabilità. La ricerca da parte di HRW e di organizzazioni europee per i diritti delle persone con disabilità ha evidenziato che tali persone in tutta l’Europa, incluse quelle presenti nei paesi che hanno aderito al trattato, affrontano un certo numero di ostacoli per la piena realizzazione dei propri diritti.

“L’Unione Europea dovrebbe garantire che tutti gli stati membri aderiscano e implementino la convenzione e rappresentino un esempio rispettando completamente i diritti delle persone con disabilità, “ha dichiarato Barriga. “Nelle sue discussioni con altri paesi, l’Unione Europea ha bisogno di premere per leggi più forti, politiche migliori e programmi più inclusivi.”

L’Unione Europea si è dapprima impegnata ad aderire alla Convenzione Diritti delle Persone con Disabilità sottoscrivendo il trattato nel marzo 2007. Il 2 dicembre 2010 il Consiglio della Comunità Europea, un organo formato da rappresentanti di ogni Stato membro, ha eliminato l’ultima barriera legale per aderire al trattato concordando su un codice di condotta che regolarmente era l’interazione dello Stato membro con la Commissione Europea concernente la Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità.

(dal sito HRW, al seguente link il testo originale in inglese: http://www.hrw.org/en/news/2010/12/30/eu-commitment-disability-rights)

Mi scuso per eventuali errori e inesattezze. Sempre cittadina del mondo, sempre in attesa di sorprese, sempre Vicky!

(Contro tutti i pronostici – MANGO)

4 gennaio 2011 Posted by | Esperienze, News, Persone | , , , | 3 commenti

Chi modera la moderazione?

 

http://it.netlog.com/ragazzo_quasi_perfetto/photos/photoid=109129697

“Questa foto non viola il codice di condotta”: questo il messaggio che appare se si vuole segnalare una violazione (vedi foto sotto)

netlog

 

Da: Netlog.com

Codice di Condotta

Si deve obbedire a qualche regola, cosi tutti possono divertirsi con Netlog. Le azioni che sono proibite dalla legge e possono portare a condanna sono:

  • Razzismo, xenofobia e discriminazione (punibili col carcere). Su Netlog sono proibite note razziste, propaganda di discriminazione delle preferenze sessuali, foto razziste o insulti a stranieri. (segue)

Che mi dite della foto di cui sopra ritenuta accettabile? Pensavo di saperlo leggere bene l’italiano e invece… Voi? Che leggete?

Quello che leggo io è: AL ROGO I GAY.

Quando finiremo di trovare queste schifezze scritte in giro che tolgono serietà, credibilità e legalità a qualsiasi social network? Mah….

Un caro saluto, buona Ascensione anche a chi vola basso o addirittura non ha mai nemmeno provato a farlo… come gli autori di tutti i roghi! Sempre Vicky.

 

16 Maggio 2010 Posted by | News, Persone | , | 2 commenti

   

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