Musica e altro
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Che bello poter parlare liberamente dei propri ricordi di bambina con qualcuno… un amico con cui si sta saldando un bel legame di comunicazione. Un dono mai dato per scontato da parte mia.
Stasera sto ricordando una parte della mia infanzia che amo particolarmente, il periodo in cui andavo in vacanza dai miei nonni in Puglia e passavo ore, all’età di cinque o sei anni, con mio nonno, classe 1895, che mi raccontava le sue storie di guerra, di come avesse perso un occhio quando era cuoco a bordo di una nave…
Tutto questo accompagnato dalla musica lirica che ascoltavo inconsapevolmente riprodotta da un piatto per dischi a 78 giri che ancora conservo… era messo su una vecchia radio di legno che non so che fine abbia fatto.
In quel periodo ho ascoltato per la prima volta la Cavalleria Rusticana.
E’ meraviglioso ricordare le proprie radici, per esempio sul filo della musica che da sempre è la mia compagna di vita e di ascoltare nel cuore alcuni brani cantati da Claudio Villa, brani che custodisco gelosamente quanto l’immagine di mio padre, un fan sfegatato…
Lo ascoltavamo insieme e conosco parecchie delle sue canzoni, e ascoltavo questo bel canto italiano mentre mio padre nella mia infanzia mi insegnava a giocare a carte, a scopa, a ramino, a briscola.
Lui era uno dei miei compagni di gioco preferiti!
E io la sua.
Questi gli uomini importanti della mia vita… due giganti!
Sempre con gioia, sempre Vicky!
Segreti
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Ho appena finito di vedere un film di Pedro Almodovar, “Volver“. L’ho visto a più riprese, interrotta piacevolmente da alcune telefonate. Un film è sempre un film dopo tutto, lo puoi vedere e rivedere all’infinito. Parlare con le persone, soprattutto con quella amata, può essere l’occasione irripetibile e unica di una giornata come anche della vita.
Il mio compagno è intelligente e sensibile. Mi dà ottimi consigli in fatto di libri e film. Anche questo è un modo di conoscersi e dialogare oltre la superficie. Avevo scaricato questa pellicola di Almodovar già da tempo mettendolo da parte. Così oggi pomeriggio per contrastare la noia, il nervoso e l’incolmabile vuoto della solitudine mi sono messa al PC e l’ho guardato. Condivido giusto qualche impressione passata e rimasta dentro.
Tutti abbiamo dei segreti che fanno parte del bagaglio che ci portiamo appresso per la maggior parte della nostra vita. Tutti vorremmo incontrare quella persona che tocca quel punto profondo, a volte nascosto anche a noi stessi, che rappresenta il nodo da sciogliere per essere finalmente liberi, consapevoli, sereni… insomma felici. Ciò nonostante abbiamo paura di affrontare i nostri ricordi, il nostro lato oscuro, il nostro io spesso consapevole di eventi che ci riguardano e ci coinvolgono in prima persona o come spettatori o peggio ancora come vittime.
“Volver”, grazie all’intelligente intreccio delle vite tutte al femminile collegate tra di loro da segreti di famiglia inconfessabili, può prendere per mano e portare lo spettatore in un viaggio tutto personale.
Un altro film scorre davanti ai miei occhi, quelli fisici e quelli interiori. Sono i segreti della mia vita. Ad alcuni ripenso con distacco, quasi facessero parte della vita di qualcun altro in modo da soffrire meno. Su altri mi accanisco a volte quasi per esorcizzarli, per ucciderli e farli scomparire per sempre dalla mia memoria per smettere di stare male.
Sicuramente non racconteremo mai a chiunque quanto custodiamo gelosamente in quell’angolo nascosto che sappiamo soltanto noi. Da qualche parte però bisogna pur cominciare per diventare finalmente adulti, dare un nome alle cose che ci succedono, abbandonare la vecchia vita e cogliere l’occasione per rinascere.
Tu… Fondente, che mi stai leggendo, mi stai conoscendo anche sotto questo aspetto. Ho una fiducia profonda in te. Ho consegnato a te la chiave per aprire quella porta, oltre la quale hai trovato un quaderno immaginario sul quale ho scritto degli appunti. Sto crescendo con te sotto tutti i punti di vista. Sono sicura del tuo non giudizio e con questo presupposto so che un giorno quella porta non esisterà più.
Sarò libera. Niente più vergogna. Niente più paura del passato. Niente più timore di ricatti dalla persona più pericolosa: me stessa.
Una carezza leggera, sempre Vicky.
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