Quello che non c’è
Amici miei,
stasera ho rivisto per l’ennesima volta il film “Gli ultimi saranno ultimi” di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi e Alessandro Gassman.
Un film intimista che mi pone in uno stato d’animo e mentale di disagio, dubbio… DOMANDE.
Come andrà avanti questa crisi, ce la farà l’essere umano a ritornare alla vita, all’umana debolezza che prende il posto alla violenza della sopraffazione sociale e fisica?
Un testo che anche oggi SCAVA.
Buon ascolto, sempre bella musica, sempre Vicky!
QUELLO CHE NON C’È – Afterhours
Ho questa foto di pura gioia
E’ di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c’è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Arriva l’alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in sè
A quello che non c’è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo
dove m’attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c’è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull’acqua e
Su quello che non c’è
Ed ecco arriva l’alba
so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c’è
(immagine dal web)
Piedi/2020
Amici miei,
rileggo e rivivo stanotte vita ed emozioni di anni fa. Confermo tutto. Con sempre più gioia!
“Sono lunghi i miei piedi. È una delle parti del mio corpo che mi è sempre piaciuta, anche quando ero più in carne, cioè circa 20-25 chili fa. In un test ho scoperto che chi ha i piedi come i miei sembra abbia origini egizie. Per me questi test sono un gioco col quale mi diverto qualche volta.I due alluci sono più lunghi del resto delle dita, dando al resto un aspetto affusolato quando non sono gonfi. Indosso scarpe o stivali a volte numero 40 o 41, secondo i modelli e secondo il fatto che senta toccare il piede contro la punta interna della calzatura. Sento… ecco lì, in agguato, i miei ricordi tradotti in sensazioni, in ipersensibilità, in qualsiasi cosa possa dirsi contatto… incredibilmente piacevole per ogni occasione.
Oggi ve li racconto.
L’erba. È l’emozione del colore verde, del fresco. L’ultima che ho calpestato a piedi nudi è stata in montagna, in una valle bergamasca, l’alta Val Seriana, ero a Gromo in vacanza, agosto 1995. Con noi dei cari amici di allora. Mi è sempre piaciuto il contatto con la terra, con l’erba, perfino con i sassi gelidi del torrente che avevamo ai piedi della collina dove avevamo affittato un appartamento. Uno dei ricordi più belli: tolgo i sandali e prendo in braccio Emanuela che ha paura, voglio passare sull’altra riva del torrente e approfitto di un tratto in cui ci sono sassi lisci e grandi dove poter appoggiare i piedi. I miei piedi… Mi fermo, datemi un attimo… la corrente dei ricordi è talmente potente che mi sta portando via… Dicevo che piano piano siamo arrivate sull’altra sponda e mi sono accorta di essere a piedi nudi. Non è un problema, i fili d’erba come dita sottili di mani nascoste accolgono le mie orme regalandomi freschezza e morbidezza.
Ho gli occhi chiusi ora… questo mi basta per essere presente in quel momento come accadesse in quest’istante. Sono sola, malinconia… sono felice di esserci.
Il mare. È il freddo abbraccio del blu. Tre fotogrammi, tre sensazioni diverse, tre vite distinte. Il primo: sono con mio padre in acqua, al mio paese d’origine, Margherita di Savoia in Puglia, è il luogo delle mie radici, della mia infanzia, dei parenti, i primi amori, il mio grande amore… Dicevo che sono con mio padre, insieme cerchiamo vongole e telline, lui mi insegna come scavare coi piedi nella sabbia… un divertimento e una spensieratezza unica, raccogliere i frutti di mare che emergono come figli partoriti dal fondo, agitare i piedi a mia volta per imparare. Mi sembra di ballare il twist! L’acqua diventa tutt’uno con i granelli finissimi e fanno solletico ai miei piedi. Piccoli vortici freddi che regalano tanto, tutto il possibile. Il secondo: sto imparando a nuotare, da sola, come quasi tutte le cose che da bambina come anche da adulta ho fatto. Sto sbattendo i piedi per stare a galla in uno stile tutto mio… I miei piedi… ricordo la loro mobilità, l’acqua che passa dappertutto, la felicità dell’obiettivo raggiunto anche grazie a loro… amici miei!
Il terzo: è il più recente, il più sconvolgente. Sono a Rimini insieme a un caro amico, lui magari non immagina nemmeno quanto lo sia… Dopo 18 anni torno dal mio fratello mare, uno degli abbracci più belli ed emozionanti della mia vita. Il mare lo saprà? Lo penetro, mi avvolge, mi copre e mi possiede. Il mio è un ritorno per sempre, lo sappiamo io e lui. Con le sue onde mi fa festa e io rispondo con le mie risate… non ho paura, non più.
I baci. Sono la calda invasione del rosso. Sentire il calore di una bocca sui miei piedi per la prima volta è una cosa estremamente eccitante, non immaginavo così tanto. Ho sempre riso quando sentivo della passione di qualcuno per questo tipo di attenzione, di coccola. Mi devo ricredere… questa sensazione nuova di calore, di umido, di… penetrazione e accoglienza… Bellissimo.
Sento di far parte di un tutt’uno con il corpo dell’altro, di aver scoperto una parte del mio corpo che non conoscevo, che non avevo mai conosciuto in tutta la vita da questo punto di vista, come fonte di appagamento, di intimità, di gioia!
Non so perché ma un senso di perbenismo, un certo tabù in un primo momento mi impedisce di godere appieno… è come spogliarsi di un ultimo velo, come buttare giù un muro inutile, prendere possesso totalmente del proprio corpo e attraverso di esso del piacere altrui.
Se considerassi i miei piedi solo come mezzo di mobilità sarei davvero tagliata fuori da un mondo che neppure credevo potesse esistere. Invece…il mio corpo, i miei piedi lasciano orme più importanti di prima... lasciano orme dentro, lasciano tracce sulla pelle di un altro che gli dedica attenzione e cura con baci e carezze, regalano a me sensazioni nuove e inaspettate.
Amo i miei piedi. Ancora. Sto bene con loro.“
Un abbraccio! Sempre Vicky!
La mia Festa della Misericordia
Amici miei,
Per i credenti cristiani oggi è la festa della Divina Misericordia. Bella occasione per riconoscere e ricordare che esiste – la Misericordia – e che siamo perdonati e vogliamo perdonare per coerenza, voglia di guarigione del cuore e gratitudine a Dio.
È il perdono ricevuto e donato che trasforma il deserto in terreno fertile. È lui il ponte che avvicina alla gioia.
Non è questo però che desidero condividere con voi. Non solo almeno.
Stamattina molto presto mi sono svegliata sconvolta a causa di alcuni sogni strani in cui ero particolarmente arrabbiata con alcune persone presenti nei suddetti sogni. Qualcuno è vivo, altri non più.
Per questo motivo, mentre mi facevo aiutare a prepararmi per uscire e andare a Messa, ero seria e silenziosa.
Il più delle volte mi chiedono se sono arrabbiata. Non lo sono. Soltanto ho bisogno di silenzio e solitudine perché il mio spirito e la mia mente mi parlino.
E lo hanno fatto mentre non me lo aspettavo! Dio è grande!
Mentre ascoltavo il Vangelo, ma soprattutto al momento dell’offertorio, ho guardato verso l’altare e in brevi attimi ho visto don Alessandro cambiare d’aspetto e trasformarsi in Gesù. Già questo era per me una grande emozione che però non mi ha sconvolta, anzi, mi ha riempito di una gioia profonda, composta, leggera.
Una brezza che dalla quale mi sono lasciata accarezzare… Come se non dovessi turbare e rovinare un momento così intimo.
Non so se riesco a spiegarmi. Lo spero di vero cuore.
Di lì a poco accanto a lui, intorno a Lui, ho cominciato a scorgere figure di persone a me care che ho perso. A cominciare da mia madre, mio padre, mio marito, i miei fratelli. Via via riconoscevo volti che col tempo avevo dimenticato e che apparivano più “indefiniti” rispetto ad altri.
In quegli attimi così interminabili ho sentito una profonda consolazione passare attraverso i miei occhi, attraversare il mio corpo e la mia anima fino a illuminarla e riscaldarla come solo raramente è successo nella mia vita.
La sensazione di leggerezza mi ha accompagnato per molto tempo e sto sperimentando una pace e una tenerezza speciali ancora ora.
Credo di essere stata guarita da una pesante ansia e da una tristezza che appesantivano sia la mia psiche che il mio corpo nell’ultimo periodo della mia esistenza.
Se qualcuno volesse darmi della visionaria, sappiate che lo prenderò come un complimento! Perchè le mie visioni e i miei sogni mi danno il coraggio di vivere una vita piena e degna. Così come fa il sole quando si affaccia all’improvviso tra le nubi.
Vi dedico la mia gioia, sperando che superi questo monitor e vi raggiunga!
Un abbraccio non virtuale. Sempre Vicky!
Giorni
Ci sono giorni in cui vorrei che la notte non finisse mai.
Ci sono notti in cui vorrei che il giorno non arrivasse mai.
E in tutto questo tempo un mantello di luce mi avvolge.
Sempre Vicky.
Mi invento di nuovo
E così per la quarta volta ti ho buttato fuori dalla mia vita, via da me, dai miei sogni, così come dalla mia realtà di tutti i giorni.
Vedi, anche pensando al passato non dico “noi”. A un certo punto della nostra storia mi sono ritrovata a parlare da sola, ad andare in giro da sola, a conoscere persone nuove sempre da sola.
Non te ne sei neppure accorto, pure quando te l’ho sbattuto in faccia con tutta la mia forza che usciva dai polmoni. Ho parlato molto in questi mesi, sì, ho parlato molto con me stessa.
Nessuno cambia. Lo sapevo già e mi sono illusa, credendo alle tue parole, alla tua allegria di un tempo… sarà stata vera? E io lo sono stata? La tua continua diffidenza ha provato a mettere radici, anche dentro di me. Ha trovato terreno ostile, non fertile…
La tua morale e la mia non possono coesistere. La tua cultura, me l’hai negata. Nella tua vita non sono mai entrata , la mia parte è stato un campo di battaglia in ogni senso.
Ora depongo le armi, voglio sprofondare in uno stato di pace e quiete. Come l’autunno. Che però non è assolutamente grigio e piatto ma è vivace di colori maturi.
Voglio inventarmi di nuovo, l’ennesima volta, la mia vita.
Prima di tutto col ritorno alla cultura tradita, al cibo per la mente che non è inferiore a quello per il corpo. È finito il mio Ramadan.
E intanto stasera ascolto questa poesia in musica. Me la dedico. Sempre Vicky!
I traduttori, di Juan Vicente Piqueras
Sono traduttrice e… questo è il mio bellissimo lavoro!
Con entusiasmo, sempre Vicky!
I traduttori Sono una tribù strana sparsa per il mondo perché spostano il mondo. Portano mondi da una lingua all’altra. Ecco il loro mestiere. Fanno nevicare in arabo, cambiano il nome al mare, portano cammelli in Svezia, fanno che don Chisciotte cavalchi su Ronzinante dalla Mancha in Manciuria. Fanno delle cose strane, pressappoco impossibili. Dicono […]
via I traduttori, di Juan Vicente Piqueras — Il colibrì rosso
Quote Challenge #3
Invitata al Quote Challenge, ho accolto e risposto con il linguaggio più vicino al mio cuore, la musica.
Le Regole per poter partecipare sono semplici :
- Fare tre post in tre giorni (non necessariamente consecutivi)
- In ogni post scrivere tre citazioni scritte da te, oppure le puoi scegliere da libri, film, canzoni .
- In ognuno dei tre post invitare tre bloggers.
Giorno n. 3
1.
“Here I am here I am, waiting to hold you”
(Song to the siren – Tim Buckley)
2.
“Let’s do some living and after love die”
(Wild horses – The Rolling Stones)
3.
“Dear Mister ‘I’m-too-good-to-write-to-fans’ this’ll be my last package I never send your ass!”
(Stan – Eminem feat. Elton John)
I tre bloggers che invito, sperando che lo gradiscano, sono:
The World according to Dina, Mela Kiwi Limone e Farfalla leggera.
Spero di non avervi annoiato e che i brani vi piacciano. A presto, sempre Vicky!
Il calabrone è un uccello
-
(Google)
A volte troppo frettolosamente liquidiamo persone e conversazioni pensando di non avere niente da investirci, che dopo tutto una chat resta una cosa leggera, senza impegno se non quello – almeno stimato intorno all’80% – di cercare compagnia sperando di trovarne con un minimo di interessi in comune, almeno per avere qualcosa da dirsi.
Non così è successo con Mariano, un amico più che virtuale, per me una persona vera.
Questa una conversazione a campione avvenuta qualche giorno fa tra me e lui, improvvisata, senza apparentemente un filo logico, col solo desiderio di un incontrarsi tra anime e menti.
Buona lettura!
“Mariano
….Comunque quando hai voglia,spiegami cosa vuoi fare con un fotografo e se fai un calendario lo prenoto.
E guarda che dico seriamente,penso che sei davvero tutta da ammirare.Io: -
mi serve per illustrare un eventuale pubblicazione con foto mie particolari che vorrei farmi scattare, una c’è già in mente la vorrei mettere in copertinadevo trovare il fotografo che interpreti il mio pensiero con l’obiettivoun amico mi ha offerto per ora verbalmente un’opportunità… a fine mese viene a trovarmi da Catania ci ho già parlato per mettere in concreto giù qualcosabuona notteA presto
-
Sono sicuro che riuscirai a portare in porto il tuo progetto.Io
-
cosa c’è da ammirare in me?
-
Hai bisogno che te lo dica? Il coraggio e l’intelligenza con cui affonti le cose.
-
Iotu non ci crederai, ma ho proprio bisogno che tu me lo dica
-
te l’ho gia dettoIo
-
non importa… ogni volta è diverso, come diverse sono le occasioni della vita
-
VeroIo
-
grazie per la comprensione e amicizia che ricambio senza condizioni
-
Quindi mi ripeto,ti trovo coraggiosa.tu non ti sei adagiata,non ti sei creata una tipologia comportamentale tipo avercela con tuttiTu sei vivaSondi vari percorsiVai in avanscopertaIo
-
per me percorsi sono innumerevoli e sempre nuovidi quante cose mi piacerebbe parlare con te
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Cerchi ancora di capire chi seiIo
-
si, non smetterò finché avrò respiro
-
Dove vuoi andareMa se dovessi arrivare alla tua metaToveresti un altto traguardo da raggiungereMi fermo?Io
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mariano, la meta è il viaggio…
-
Il viaggio é il mezzo per arrivare alla metaLa meta sei tuIo
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non per meio non sono un luogo, e anche se lo fossi sono destinata a finire
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Vincenza la meta é la destinazione finaleQualcosa da raggiungereIo la penso cosiIo
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lo so, la terminologia esatta è la tua, il significato che io le do però è diverso, non restrittivo, senza luogo e tempo
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Il tuo Io o Ego é semicoscienteNon é sottomissibile,incatenabile,condizionabileÉ saltata una fraseIo
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o in alternativa soltanto protratto in avanti verso qualcosa o qualcuno perdendo così la sua dimensione negativa e accettando di dissolversi per ritrovarsi ancora più arricchito, dal sogno, dall’estasi, dall’eterno giorno come anche dall’eterna notte
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Il tuo SuperIo o superegoIo
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non l’ho definitolascio che siano gli altri a farlo se proprio ci tengonoquel tipo di io convenzionale l’ho abbandonato con la vecchia vita inconsapevolmente o forse lui abbandonato me... cosa più incredibileMariano
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Siamo perennemente protratti verso qualcuno o qualcosa e da questi arricchiti ma a volte non lo accettiamo nemmeno con noi stessiIn fondo se ci pensi beneUna sola cosa muove l’umanitaIo
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è questo che dobbiamo fare: smettere di pensare e basta per lasciare spazio all’intuizione che è l’anima dell’arte e del genio
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Cio che muove l’umanita é la gratificazione,pensaciE non puo esserci intuizione senza pensieroMentre puo esistere il contrarioIo
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il pensiero è una catena o concatenarsi di idee, pensa piuttosto a un’intuizione improvvisa che ti coglie nel bel mezzo di qualcos’altro… essa al vuoto creato nella mente dai mistici riempito improvvisamente da un’intuizione Alta che basterà loro per tutta la vita e che al tempo stesso lascerà un’enorme sete e fame di quella conoscenza infinitesimale eppure totalmente appagante. Così mi sento io a volte. a volte, ripeto…
-
Ma anche questo é un paradosso percé se puo esistere il vontraio di qualcosa significa che quel qualcosa esisteAltrimenti non potrebbe esistere il suo contrarioIo
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io sono un paradosso vivente, chiedilo ai miei medici
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Giusto ma l`’ìntuizione esiste perche esiste il pensiero,io non parlo di ragione ma di pensieroNon possoDimmelo tuCi sei?
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ci sono sio sono un paradosso vivente, sotto tutti gli aspetti
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Solo se mi farai capire saprò
-
quando ti parlavo dei medici per esempio
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Si
-
per loro io sono una “dead woman rolling” da oltre 17 annisono sopravvissuta a tutte le loro previsioni, a breve e medio termine perché sul lungo non si pronuncia mai nessunouna volta neanche sul breve e medio, quindi ho cominciato presto a vivere di sogni e progetti legati a visioni più che a calcoli. Questo lo dico non riferendomi alla mia carrozzina ma la mia vita in generale, anche quella precedentequanto vorrei fare di questa nostra conversazione di questa sera un post, lasciandola così come è… senza cambiare neanche la punteggiaturatu riesci a tirare fuori una parte di me con una facilità estrema
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MarianoCome dice george clooney?Io
-
come dice
-
Se vuoi puoi
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immagin, poipuoima io non immagino, io ce l’ho qui sotto gli occhi oraMarianoSi,ecco
Ma hai immaginato di farme un post,quindi…..puoi
E ritornando ai medici, un mio amico un po tondo mi riporterebbe in mente il fatto che secondo le leggi della fisica e dell’aereonautica il calabrone non puo volare
Ma lui non lo sa e vola
Cosa gli puo fregare delle leggi?
Io
ce l’ho già qui davanti, domani lo elaboro. Dimmi se posso lasciare il tuo nome o se preferisci metta le iniziali
è come me il calabrone, delude ogni legge
in ogni calcoloMariano
Vincenza se vuoi puoi lasciare il mio nome
Ionon sai che gioia mi dà
il primo a ricevere il testo sarai tu, poi provvederò comunque a qualche correzione solo ortografica e lo pubblicherò. Posso anticipare che musica ho pensato di mettere in accostamento ?
Mariano
Gia, il calabrone sa che la sua vita finira prima che qualcuno trovi un’eccezione a quelle leggi. Quindi preferisce non aspettare di ssperr il perché é si gode il suo bel volo
Immortalato addirittura in una sublime opera
Il volo del calabrone? AhahahIo
no, “gli uccelli” di Battiato
che ne pensi?Mariano
Non la conosco
Perché il calabrone non ha nulla da invidiare al più bell’uccello che esista in natura
Io avrei messo ”la cura” sempre di battiato
Io
puoi ascoltarla?
Mariano
Mettila ,l’ascoltero appena finita la conversazione ma il post é tuo e ti scegli cosa vuoi.
Io
http://www.youtube.com/watch?v=CL9j-9g80GI
Franco Battiato – Gli uccelli (live 1997)
Mariano
Ora scusami vincenza ma stanotte non ho dormito causa raffreddore che non mi faceva repirare.buonanotte,alla prossima.Io
con piacere
abbi cura di te
un abbraccio
Mariano
La conoscoooo,é bellissima! Notte
Io
ho salvato già tutta la conversazione in una bozza sul mio blog, non vedo l’ora di far nascere la creatura! Buonanotte! “Questa la breve conversazione. In poche righe concentrata la nostra visione seppur parziale su cose che ci stavano a cuore.Sempre di più si rafforza la mia convinzione sintetizzata nel sottotitolo del mio blog: “Conoscersi e parlarsi è un dono”.Sempre Vicky!